PANCHINARI

Un lettore ci ha chiesto un piccolo favore: invitare il sindaco Dosi a mettere delle panchine lungo l’argine del Po. E noi della Batusa, che siamo molto attenti ai problemi dei cittadini, abbiamo deciso di appoggiarlo in questa battaglia. 

Ale-e-Franz-Show

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Piacenza è una città di panchinari. Ogni cento metri dev’esserci una panchina, altrimenti i piacentini sclerano. Sulle panchine fanno di tutto: leggono la pagina dei morti, parlano del tempo, pisolano, limonano, contemplano i misteri del cosmo e guardano nel vuoto. Le panchine sono ovunque: sul Facsal, ai giardini Margherita, al parco della Galleana. Ma i piacentini sembrano non averne mai abbastanza. La conferma ci arriva da un lettore che ci ha inviato una e-mail in cui lamenta la mancanza di panchine sull’argine del Po. Il testo è il seguente: “Ciao ragazzi! Me lo fate un favore? Aiutatemi a convincere il sindaco di Piacenza a mettere delle panchine semplici lungo l’argine del Po, quel tratto dove tutti vanno a correre e a passeggiare. Non sarebbe una cosa bella, semplice e poco costosa? E allora perché non si fa? Grazie, Giuseppe”. Qui alla Batusa siamo molto attenti e sensibili ai problemi dei cittadini, che all’apparenza possono sembrare piccole cose, ma che alla fine fanno la felicità del popolo. Così abbiamo deciso di fare nostro l’appello di Giuseppe e di condurre questa battaglia al suo fianco. Quindi invitiamo gentilmente il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, a mettere qualche panchina semplice lungo l’argine del Po. Ora, non sappiamo che cosa sia una panchina semplice e che differenza ci sia con una panchina complessa – forse la panchina complessa ha il poggiapiedi, vibra, massaggia il collo e trasmette musica classica dalle casse poste accanto alla testa – ma quelle sono valutazioni che spettano al Comune. Iniziamo con un po’ di panchine semplici che permetteranno a chi fa jogging di fare una pausa tra una corsa e l’altra e che darà la possibilità agli anziani di riposare un po’ le gambe e di rimirare quello spettacolo d’acqua pura e limpida che è il Po.
Per il sindaco Dosi potrebbe essere la grande occasione del riscatto. Chi accusa la sua Giunta di immobilismo e poi lo attacca alla prima decisione che prende – vedi il luna park in viale Malta – sarà costretto a ricredersi, almeno per la durata di un Consiglio comunale. Presto invieremo il nostro esperto di panchine semplici a dare un’occhiata alla situazione e a fare un sopralluogo sull’argine per presentare un minimo di progetto all’amministrazione comunale, che di questi tempi, tra giostre e baracconi, ha parecchio da fare. In fondo il nostro lettore ha ragione: i cittadini si accontentano di poco, perché non placare la loro sete di panchine? Magari si potrebbe pensare a un modello leggermente più comodo delle panchine collocate in piazzetta Plebiscito, di marmo e senza schienale – abbiamo ricevuto parecchie segnalazioni di cittadini sdegnati anche per questo motivo, ma pensiamo una panchina alla volta. Coraggio sindaco, lo faccia per i piacentini. Non pretendono di fare i titolari, ma almeno di stare in panchina, quello sì.

Share

Be the first to comment on "PANCHINARI"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi