NEREO

Nereo torna indietro nel tempo, in un’osteria con trippa, braciole e litroni di rosso. E’ in compagnia di un certo sior Checco che si sciacqua la bocca col vino bianco. 

Scansione digitalizzata (1)

TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI

Cari amici della Batusa, per la recensione di questa settimana mi sono superato e sono andato a visitare un posto molto particolare. Ho fatto un viaggio indietro nel tempo e sono andato all’osteria di Pianello Val Tidone nel 1872. Mi hanno regalato un simpatico libercolo dal titolo “Esercizi in dialetto Piacentino”, dell’autore Pietro Bertazzoni, sconosciuto ai più, e anche agli studiosi di storia piacentina, dato che non se conosce neppure data di nascita e morte. L’originale è datato 1872, Tipografia Marchesotti e C. Piacenza, ma recentemente ristampato dalla Banca di Piacenza. Comunque, tra le varie curiosità al suo interno, ha subito colpito la mia attenzione ciò che vede riportato in fotografia, ovvero un “Cüint d’un ost” di Pianell del 5 dseimbar 1871. L’oste segnava quanto al Sior Checco ha consumato nella sua osteria dal 3 ottobre 1871 al 5 dicembre dello stesso anno; infatti a monte della tabella appunta: “Al sior Checco M. l’ha da dà al sottoscritt”. Ma vediamo nel dettaglio i gusti del sior Checco. Il 3 ottobre mi apre il conto con una bella braciolina, piccola di magoncini e un bel pezzo di pane. Ma attenzione, qual è la perla a me cara? Con la prima portata si sciacqua con mezzo di bianco, ma le frattaglie le deve mandare giù con mezzo di rosso. L’8 ottobre minestra, una frittà, un’insalata e un litrone, tutto di rosso.
Torna il 20, e si lascia ingolosire da un bel piattone di busëcca e uno di costaiöl. Non sapete cosa sono? Ve lo dico io: il primo è trippa (busëcca è da busecchia, pancia), la seconda sono le costine. Il 5 novembre si fa du ôv, ma il 12 i vardolein e mezz pizzòn. Polpette ripiene di eraba battuta, e attenzione…. mezzo piccione. Il 28 piccola di manzo lessata e mezz pzein… Che cos’è? Mezzo piedino di maiale. Gnam gnam… Infatti il 28 ha bisogno di quello che l’oste annota come un litròn ad bianc, perchè al Checco, dopo manzo e piede di porco si fa anche una parnisa. I due mesi di gozzoviglie gli sono costati in “tutt 9 franc ricevì a sald dal cüint”. Garantito da G. Bortelin, ost in Pianell l’8 dseimbar 1871. Ah, i tempi passano, ma le abitudini restano. Guai a far i conti senza l’oste. O farglieli fare solo ogni due mesi: l’à vegna in spesa. Al prossimo boccone, chissà, forse nel futuro.

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