DA BETTOLA A TEL AVIV

Dopo essersi messa sulle tracce di Bersani, pare che Elisa Malacalza sia stata spedita da Libertà in Israele. Che cosa è andata a fare Elma a Tel Aviv? Beh, sembra che sia andata al seguito di una spedizione del liceo Respighi. Se ci abbiamo preso, ci aspettiamo un ampio reportage. Diciamo 2-3 pagine.

malacalza tel aviv

FOTO: FACEBOOK

Se lavori a Libertà tutto è possibile. Anche che ti spediscano in Israele dopo averti mandato a Bettola sulle tracce di Pier Luigi Bersani. Da una settimana all’altra Elisa Malacalza ha cambiato prospettiva. Ha abbandonato per un attimo la provincia ed è salita sul primo aereo per Tel Aviv. Ce ne siamo accorti quando abbiamo visto che sopra agli status di Facebook di Elma è comparsa la scritta “nei pressi di Little Tel Aviv”. Poi, quando l’abbiamo vista volteggiare nella foto di una spiaggia che non sembra certo quella del Trebbia, non abbiamo più avuto dubbi. Così, presi da una curiosità irrefrenabile, ci siamo chiesti: che cosa è andata fare la Malacalza a Tel Aviv? E’ in viaggio di piacere? Naa. E’ un addio al nubilato? Naa. Dev’esserci di mezzo Libertà. Così abbiamo fatto qualche ricerca e forse abbiamo scoperto il vero scopo del viaggio di Elma: la giornalista del quotidiano di via Benedettine era a Tel Aviv per realizzare un reportage su alcuni piacentini in visita in Israele.
A capo della spedizione c’era la preside del liceo Respighi, Licia Gardella, che a giudicare da quello che si trova su Internet deve subire il fascino di Israele in maniera incondizionata. Pare che lo slogan del viaggio – che ha coinvolto anche altri studenti dei vari istituti piacentini – sia stato “Israele c’è!”. Facendo una googolata abbiamo trovato un vecchio resoconto del 2012 che parlava di un’iniziativa simile, un viaggio in Israele organizzato dalla Gardella e dai suoi ragazzi. “Alla scoperta di Israele. Già dal primo minuto il nome del progetto che ci ha portati fin là si è dimostrato più che azzeccato. Alla fine è stato proprio la curiosità e la voglia di scoprire che ci ha spinto a lasciare la nostra casa per vivere il viaggio più entusiasmante della nostra vita”. Il reportage che si trova sul web è stato realizzato dagli stessi studenti. Quest’anno, invece, pare che Libertà abbia voluto dare un taglio più professionale alla cosa, inviando una giornalista al seguito della spedizione. La Malacalza non ha ancora pubblicato nulla sull’argomento, ma di solito quando Libertà decide di mandare qualcuno in trasferta poi valorizza il suo lavoro con due o tre pagine di fotografie e interviste. Attendiamo con ansia per vedere se ci abbiamo preso.

scrivania@labatusa.it

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