E’ stato come ritrovare i vecchi amici: il Maestro Mauro Ferrari, KT, la ragazza che compilava schede e distribuiva gomme da masticare al Renzi point. Ma soprattutto ieri in Sant’Ilario c’era lui, il gran cerimoniere, il renziano dei renziani: Roberto Reggi. Bentornati ragazzi, ci eravate mancati.
TESTO: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE: IDEM
All’inizio avevamo qualche dubbio. Quando abbiamo letto la locandina sulla porta di Sant’Ilario (“sedute di massaggio biogenetico dolce ad ali di farfalla”) ci siamo detti uhm, o questi renziani le stanno provando tutte per richiamare gente oppure non siamo nel posto giusto. Poi abbiamo visto arrivare Roberto e allora abbiamo riletto meglio: era la locandina della sesta edizione del Festival dell’omeopatia e delle scienze umane che ieri sera ha lasciato spazio alle scienze renziane. Non avevamo sbagliato. Quando abbiamo superato la porta a vetri è stato come tornare indietro nel tempo, tra compagni di viaggio e vecchi amici. C’erano tutti: il Maestro Mauro Ferrari, KT, Giorgio Cisini, Gianluigi Molinari, la ragazza che compilava schede e distribuiva gomme da masticare al Renzi point, Martina Platè. Ma soprattutto c’era lui, con la giacca grigia e la camicia blu, il grande protagonista di “Trova Roberto”, una delle rubriche più apprezzate della Batusa, quella in cui abbiamo monitorato gli spostamenti del camper di Matteo Renzi giorno dopo giorno fino alle primarie del Partito Democratico. Roberto Reggi è in gran forma. Ha superato brillantemente il brutto colpo della sconfitta alle primarie e dell’esclusione dalle liste per il Parlamento, sa benissimo che questo è il momento di rifarsi sotto perché Pier Luigi Bersani ha qualche problemino e Renzi suo è ritornato alla grande. Nonostante i duri attacchi che stanno ricevendo da tutto il Pd, Renzi e Reggi ce la vedono dentro. Forse più di prima.
GUERRE STELLARI
In Sant’Ilario c’è anche la bersaniana Paola Gazzolo e l’ex assessore Patrizia Calza, che conosce bene i giornalisti e per questo aveva messo le mani avanti qualche ora prima su Facebook: “Non mi si definisca, per favore, renziana o reggiana. Se ci sarò sarà perché voglio capire e per capire bisogna ascoltare e partecipare”. A un certo punto si abbassano le luci e viene proiettato il filmato di un combattimento con le spade laser di Guerre Stellari, solo che oltre ai protagonisti della saga ci sono anche Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Qui c’è di mezzo il Maestro. E’ il suo tocco, si capisce subito. E infatti, quando le luci si riaccendono, KT (che dal vivo è addirittura meglio che in foto) ringrazia Mauro Ferrari. Poi tocca a lui, il gran cerimoniere, il renziano dei renziani. Reggi prende la parola e cerca subito dei soldi. Non si può più stare tranquilli neanche in Sant’Ilario. In realtà l’ex sindaco di Piacenza indica un contenitore di vetro posto all’ingresso accanto a un cartello con scritto “aiutaci a pagare questa serata!”. Qualcuno, approfittando dei favori del buio durante la proiezione, ci ha messo 20 euro. Chi sarà la mano ignota? Forse Paola Gazzolo? Patrizia Calza? Paolo Dosi? A proposito: dov’è il’ospite più attesto della serata? Prima ancora di poter inaugurare “Trova Paolo”, seguiamo i giornalisti e scopriamo che il sindaco è nella sala accanto al palco. “Questa – dice Dosi in riferimento ai renziani – è una componente importante del Partito Democratico, per cui da sindaco, da persona che deve parlare con tutti e cercare risposte da dare a tutti, è importante saper valorizzare anche proposte nuove e diverse”. Subito dopo il sindaco Tentenna (copyright di Tommaso Foti) mette le cose in chiaro semmai qualcuno avesse pensato anche solo per un momento che si potesse schierare da una parte o dall’altra: “Ciò non significa che mi schiero con lui (Renzi, nota della Batusa) e contro qualcun altro”.
FARO FASTIDIOSO
Nel frattempo Reggi ha già iniziato il suo discorso. Sul palco con lui ci sono KT, che controlla tutto col Mac Book, e Molinari. Dosi è accanto a Cisini e ascolta con le braccia incrociate dietro la schiena. La sala è piena, l’età media non è giovanissima. “Al di là delle polemiche, che prima o poi cercheremo di superare, vogliamo capire che cosa sta succedendo” dice Reggi. “Nell’ultimo anno, se da una parte è emerso che c’è una disattenzione per la politica ereditata dai partiti del Novecento, c’è anche una gran voglia di partecipazione”. Durante il suo intervento Reggi saluta pubblicamente Dosi e cita un paio di volte il vicesindaco Francesco Cacciatore, sconfitto alle primarie del Pd piacentino proprio dal sindaco attuale. Roberto parla con calma, senza urlare. Litiga con un faro fastidioso che gli finisce negli occhi e catalizza l’attenzione del pubblico. Per i renziani è un nuovo inizio, è il ritorno di Adesso!, è il camper che riparte. Bentornati ragazzi. Ci siete mancati.
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