QUESTO AMORE È UNA CENTRALE ELETTRONUCLEARE

Dalla conserva di pomodoro all’uranio leggermente arricchito, così Paola De Micheli è diventata la reginetta dell’atomo piacentino. Nomine, querele e intese all’ombra di Sogin (e c’è anche chi si muove per soffiarle il posto).

demi centrale

Sapevamo che Paola De Micheli avesse la passione per la politica, conoscevamo il suo passato in un’azienda del settore alimentare, ma non potevamo certo immaginare che prima o poi si sarebbe interessata all’energia atomica. Eppure, negli ultimi mesi il deputato del Pd ha impegnato molto tempo sulle carte che riguardano la centrale di Caorso e i rapporti con Sogin, la società pubblica che possiede l’impianto ed è incaricata di smaltirlo. La questione ha una certa importanza in termini politici ed economici, ma la stampa ne tratta sempre poco. Troppo poco, diciamo noi alla Batusa, così ci siamo presi la briga di rileggere un paio di vecchi articoli e di raccogliere qualche opinione ben informata per raccontare questa vicenda. A Piacenza molti ricorderanno che il piccolo feudo dell’atomo apparteneva un tempo alla Lega Nord, tanto che un ex consigliere comunale del Carroccio, Paolo Mancioppi, ha persino seduto nel Cda di Sogin. Evidentemente le cose stanno cambiando perché ora c’è sempre De Micheli al centro della fotografia: scrive, dichiara, firma intese, partecipa a tutto quel che riguarda Caorso.

TI CONTAMINO O NO

Per esempio, nel luglio del 2012 De Micheli ha indossato elmetto e tuta bianca, è entrata nella centrale di Caorso e s’è complimentata a lungo per il lavoro svolto da Sogin (“Mi sono state illustrate molte delle fondamentali attività che stanno portando avanti negli altri impianti nucleari del paese”, ha detto in occasione della visita). Bisogna dire che pochi mesi più tardi, ovvero in ottobre, proprio Sogin è stata al centro di un caso sul quale ha indagato il Tribunale di Piacenza, dopo il ritrovamento di alcuni “fusti corrosi” nella centrale di Caorso: allora alcuni hanno messo in conto una possibile contaminazione (ipotesi poi smentita seccamente dalla procura), e in quella occasione la parlamentare del Pd non ha rilasciato alcun commento alla stampa, neanche una parola. Ma De Micheli è tornata in prima linea nel 2013, quando è stata raggiunta l’intesa che ha permesso a venti ex lavoratori dell’Edison di Sarmato di essere “riqualificati” grazie all’aiuto di Sogin. Certo, si trattava di numeri piccoli, però il progetto deve avere avuto un’importanza notevole per la società energetica, tanto che il responsabile delle risorse umane del gruppo, Luca Cittadini, è arrivato sino a Sarmato per firmare personalmente l’intesa con le autorità locali.

C’E’ UN PALAZZO CHE BRUCIA IN CITTÀ

Ma com’è riuscita De Micheli ad accreditarsi in questa posizione? Come ha superato un altro deputato politico piacentino, Fabio Callori di Forza Italia, che è anche sindaco di Caorso? Com’è riuscita a trasferire il feudo dalla Lega al Pd? Tutto è accaduto quando Pierluigi Bersani era segretario del Pd, ma sono serviti tempo e impegno per raggiungere l’obiettivo. Lo dimostra lo scontro intenso tra De Micheli e l’onorevole leghista Massimo Polledri, una battaglia che si è combattuta fra il Parlamento e l’aula del Consiglio comunale, che è finita a carte bollate e rappresenta il momento di massima tensione mai raggiunto dai due blocchi (a Piacenza, Lega e centrosinistra hanno persino governato insieme, in Provincia, quando il presidente era Dario Squeri). Accuse incrociate, interrogazioni in Senato e scambi pesanti a Palazzo Mercanti, sino a che De Micheli ha denunciato di essere vittima di una campagna di delegittimazione, chiedendo un risarcimento di 250mila euro al rivale (in quell’occasione De Micheli era difesa dall’avvocato Francesco Santangelo, come ha riportato IlPiacenza).

IO NON CEDO PER PRIMA

In città si dice che un alto dirigente di Sogin venga in visita tutte le settimane non tanto per la centrale di Caorso, quanto per assicurare i rapporti con la componente bersaniana del Pd. Quest’ala, però, sta attraversando un momento difficile: Matteo Renzi ha conquistato la segreteria del partito a livello nazionale, e una delle sue falangi più potenti si trova proprio a Piacenza, fra i pochissimi Comuni ad avere rinnovato la giunta alla luce del nuovo equilibrio. E le sorti politiche di De Micheli dipendono proprio dalla sua posizione sul territorio, una posizione che diventa ogni giorno più debole: se le elezioni fossero domani, dicono le voci di corridoio nel Pd piacentino, le percentuali di vederla sulla lista dei candidati sarebbero davvero basse. A quel punto verrebbero messe in discussione anche certe relazioni con Sogin.

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2 Comments on "QUESTO AMORE È UNA CENTRALE ELETTRONUCLEARE"

  1. Callori deputato? Sì, nella prossima legislatura…

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