Dosi non ha un rottamatore per amico. Dosi è sempre più solo. L’ultimo sgarro al sindaco è arrivato dal suo stesso partito in consiglio provinciale. Dosi sponsorizza la fusione di Piacenza anche con Reggio Emilia? Ottimo: i consiglieri del Partito Democratico, o Pd, votano per l’unione con la sola Parma. E Dosi resta lì. Senza un camper e senza Reggio Emilia. Pare che il sindaco non l’abbia presa bene, e pare l’abbia fatto presente al segretario Silva, che nei prossimi giorni dovrà probabilmente affrontare i distinguo di molti altri primi cittadini, magari anche con interventi pubblici. Messo in minoranza nella vicenda delle Province, il buon Dosi non si può rallegrare neppure per l’andamento delle primarie. Il suo mentore ha deciso di montare sul camper di Renzi, lasciando il nostro in balia di faide e ripicche. La componente dell’ex sindaco, Tarasconi in testa, già epurata dal direttivo provinciale del Pd, medita vendetta, ma i bersaniani stanno combattendo la partita delle primarie con l’obiettivo finale di liberarsi dal pesante ingombro di Reggi e dei suoi discepoli: l’assessore al Commercio è già finita nel mirino, pare che ora si attenda solo il primo passo falso del sindaco Dosi.

C’E’ POSTO PER ME?

E il buon sindaco sarà costretto a camminare sulle uova per un bel po’: andare con Bersani vorrebbe dire rompere con Reggi e con chi l’ha portato sulla poltrona di sindaco, seguire Reggi – sempre che sul camper ci sia posto – significherebbe finire nel mirino dell’onorevole De Micheli e di tutti i maggiorenti del partito, locali e non solo, oltre che esporsi in Giunta al fuoco della componente dei cacciatoriani, certo più vicini a Bersani. Una situazione, quella di Dosi, non certo facile, che il suo carattere mite potrebbe aiutare ad affrontare svicolando tra estremismi ed eccessivi esposizioni, ma che allo stesso tempo potrebbe tenerlo allo sbando per troppo tempo rischiando la deriva politica e amministrativa. Se non hai un rottamatore per amico c’è il rischio di finire rottamato.