PIACENZA CALIBRO 7,65

Due pallottole. Probabilmente una sola pistola. Ieri sera qualcuno ha fatto fuoco contro la sede dell’Agenzia delle Entrate di via Modonesi, tra i palazzi e i paninari della via Emilia. Atto intimidatorio, dicono. La polizia indaga. Ecco la quarta puntata di “Anni Settanta”.

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Il direttore aveva poca voglia di parlare. Due pallottole calibro 7,65 erano conficcate nel vetro della sua sede. Maurizio Quercio, direttore dell’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di via Modonesi, veniva avvisato da una dipendente: “Ci sono qui i giornalisti, ci pensi tu?”. Il direttore arrivava e spiegava ciò che tutti ormai sapevano: qualcuno aveva sparato. Un paio di colpi, probabilmente da una sola pistola. La sera prima intorno alle 23. La polizia era stata chiamata solo la mattina seguente, quando i dipendenti avevano trovato pezzi di vetro accanto all’ingresso principale. Gli agenti seguivano la pista dell’atto intimidatorio, ma non escludevano altre ipotesi. La Scienfica cercava un indizio, i curiosi chiedevano informazioni ad altri curiosi. La porta veniva transennata. Un dipendente stampava e appendeva cartelli con la scritta “ingresso” e una freccia che indicava il retro. Chi aveva bisogno di sbrigare una pratica doveva passare dalla porta di sicurezza, tenuta aperta con una sedia girevole.

 UN RUMORE: DUE SPARI

Via Modonesi è una delle tante trasversali di via Emilia Parmense e di notte è una zona poco battuta. I pochi bar aperti sono tutti sulla strada principale. All’inizio di via Modonesi c’è un concessionario Ford e un grande supermercato. Nel piazzale del supermercato, di notte, una tizia vende panini e specialità brasiliane dal suo furgoncino. Più avanti, sulla via Emilia, prostitute e travestiti si guadagnano da vivere. A metà di via Modenesi c’è la pizzeria Niagara, un locale dall’arredamento semplice frequentato soprattutto nel fine settimana. Poi ci sono solo palazzi, compreso quello in vetro in cui si trova la sede della Agenzia delle Entrate. Ieri sera i residenti della zona erano nei loro appartamenti. Intorno alle 23 sentivano due rumori forti, come due spari. Si affacciavano alla finestra ma non notavano niente di strano e non chiamavano la polizia. Il mattino dopo i dipendenti dell’Agenzia, mentre aprivano, trovavano pezzi di vetro per terra. Alzavano lo sguardo e vedevano due fori sopra alla porta.

 NESSUN AVVISO

Quei fori erano stati provocati da un’arma da fuoco. Quando la polizia arrivava scopriva che i proiettili erano ancora al loro posto, conficcati nel vetro. Il vetro attorno era crepato ma aveva resistito. Ne estraevano uno, mentre per l’altro occorreva più tempo e per il momento non veniva rimosso. I vigili del fuoco mettevano in sicurezza la zona, gli agenti chiedevano ai dipendenti se c’erano telecamere nei paraggi. I dipendenti rispondevano che le avevano richieste da tempo, ma non ne avevano più saputo nulla. I neristi con gli occhiali scuri aspiravano ampie boccate di fumo e prendevano appunti sui loro taccuini. Ricordavano un precedente: 22 maggio scorso, allarme bomba nella stessa sede. “Entro sera faremo esplodere una bomba nella sede di Piacenza” era scritto su un messaggio recapitato all’Agenzia regionale di Bologna. Non esplose nulla. Adesso le pallottole ci sono sul serio, ma stavolta nessuno, come confermato dal direttore, aveva ricevuto intimidazioni. Per ora si sa solo che due pallottole calibro 7,65 sono state sparate nel vetro della sede dell’Agenzia delle Entrate. Ieri sera, intorno alle 23, tra i palazzi e i paninari di via Modonesi.

Qui trovate la prima, la seconda e la terza puntata.

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