COSTA DISCORDIA

Siamo tutti un po’ Schettino. Abbandoniamo la crociera quando affonda, ma appena scatta la promozione facciamo le valigie e partiamo per il Mar Rosso. I piacentini hanno vinto la paura (e la crisi) grazie ai viaggi low cost: donne che vanno in India a ritrovare se stesse e consolati esteri che pretendono margini di tre millimetri sul visto. Senza dimenticare i gondolieri italo-sloveni che s’insinuano nei viaggi di nozze. Ecco la quarta puntata di “Sim Salam Inn”, la nostra piccola inchiesta sui piacentini fuori sede.

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Siamo tutti un po’ Schettino. Abbandoniamo la crociera mentre affonda, ma appena si abbassano i prezzi allacciamo il giubbotto di salvataggio e salpiamo per il Mar Rosso. Si vive una volta sola ed è meglio passarla sulla spiaggia di  Sharm el Sheik con una piña colada e un pesce palla imbalsamato come souvenir. La Costa Concordia è ancora lì, piegata su un fianco all’isola del Giglio, ma dopo un breve periodo di smarrimento i piacentini sono tornati a bordo (cazzo!). Complici i prezzi bassi e una strana curiosità: pare infatti che la storia di Schettino abbia spinto parecchie persone ad andare per mare per la prima volta. Così, per vedere l’effetto che fa e per constatare di persona se quello che si dice sulle crociere è vero. Casinò, beauty farm, sauna, piscina, poppa, prua, ufficiali eleganti e giovani mozzi col volto scafato fanno da contorno a un viaggio indimenticabile a prezzi convenienti. Per convincere i turisti che non tutte le navi affondano e che non tutti i comandanti se la battono in ritirata, Costa Crociere ci ha dato un taglio. E i piacentini, sgamatissimi, ne hanno approfittato: la paura per quello che è successo all’isola del Giglio è magicamente svanita al primo viaggio low cost. “Subito dopo l’incidente c’è stato un calo sensibile che ha coinvolto tutte le compagnie navali, non solo la Costa. Poi sono iniziate le promozioni e dopo un paio di mesi c’è stato il boom delle crociere” dice alla Batusa un tour operator dei Viaggi dello Zodiaco. Si chiama Nicole Rossi, fa l’agente di viaggio da 17 anni e ha la scrivania piena di graffette e post-it. Le rubiamo dieci minuti perché vogliamo sapere quali sono le mete preferite dai piacentini che possono ancora permettersi una vacanza.

WAPPA WAPPA

I telefoni squillano in continuazione, i tour operator si passano le chiamate e illustrano offerte e viaggi organizzati. Accanto alla postazione di Nicole c’è una locandina con la scritta “India spiritualità”. L’India è la meta preferita dalle donne che vogliono ritrovare se stesse e che poi tornano con un bollino rosso sulla fronte e il karma stimolato (da chi, i mariti non lo sapranno mai). Alle spalle di Nicole c’è un ampio scaffale con tutti i depliant, dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi fino all’Indocina. Vorremmo chiedere a Nicole che cosa ci va a fare uno in Indocina, ma ha del lavoro da sbrigare e bisogna andare subito al sodo. “Per le vacanze di Natale – dice – le mete preferite sono le capitali: Parigi, Londra, New York, ma anche la Lapponia con i villaggi di Babbo Natale e le escursioni in slitta”. Spesso le famiglie si organizzano in gruppi tipo viaggio organizzato della parrocchia di San Giuseppe Operaio e così, tutti insieme appassionatamente, partono alla scoperta dei piccoli elfi di Babbo Natale. “Per capodanno, invece, vanno tantissimo le Canarie e il Mar Rosso”. Dove giovani coppie con figlio al seguito cantano le canzoni dei villaggi Valtur (“wappa wappa wappa ciribiri wappa”) e partecipano alla caccia al tesoro organizzata dagli animatori. “Per chi non ha problemi di soldi – prosegue Nicole – ci sono le Maldive e i Caraibi, mentre i giovani puntano su città come Praga o Monaco”. Dove l’unico scopo è bere birra a basso costo e provarci con qualunque cosa abbia l’aspetto di una ragazza. “E poi, come dicevo, ci sono le crociere, per cui stiamo avendo una grandissima richiesta”.

VIAGGI DI NOZZE

Eh, c’è la crisi. La disoccupazione, le tasse, Mario Monti. Però la gente va in vacanza lo stesso e torna con un’abbronzatura da fare invidia alle amiche. “Ovviamente si è pensato anche a questo. Per chi ha un budget di spesa limitato – dice ancora Nicole – ci sono viaggi di un paio di giorni, andata e ritorno, magari in una grande città”. In 17 anni è capitato che qualcuno – per fare il figo – usasse termini in inglese e prenotasse da tutt’altra parte rispetto al posto in cui voleva andare. Per il resto, la vita di Nicole in un’agenzia di viaggio scorre pacifica. “Sembra strano, ma molte persone vogliono visitare il Medio Oriente nonostante  il clima pesante (oggi tre civili israeliani sono stati uccisi da razzi palestinesi a Kreat Malachi, nota della Batusa) . Va molto la Giordania, così come l’Egitto, in cui è piuttosto difficile trovare un posto su un aereo perché è una delle mete preferite dai piacentini”. Per quanto riguarda il turismo, ci sono consolati più rigidi rispetto ad altri? Magari quelli di Paesi con situazioni politiche particolari, che so, Cuba, la Russia, la Cina. “Alcuni hanno esigenze particolari, per esempio ti dicono che espressione devi avere nella foto da mettere sul passaporto. In Russia, ultimamente, volevano il modulo stampato in un determinato modo, scritto solo a computer e che avesse i margini di tot millimetri, altrimenti veniva respinto. Questa è la parte più delicata del nostro lavoro: se sbagliamo a fare qualcosa e il cliente non può partire, la responsabilità è la nostra”. Una collega passa una telefonata. Nicole risponde. Non vogliamo farci i fatti degli altri, non siamo mica portinaie. Non è colpa nostra se sentiamo la parola “viaggio di nozze”. La domanda è spontanea: ci sono ancora giovani sposini in luna di miele? “Assolutamente. Oggi le persone si sposano più tardi rispetto a prima, magari convivono da anni e hanno già tutto, servizio di porcellana, lavatrici eccettera. Così destinano i soldi della lista nozze nel viaggio per la luna di miele”. Ah, la prima notte di nozze. Con le candele, i grilli e la luna alta nel cielo. Poi appena tornano a casa si mettono a litigare perché lui non ha alzato la tavoletta del cesso e va a finire che lei scappa con un aitante gondoliere italo-sloveno. Senti Nicole, hai un low cost per la Batusa? “Ci sono un paio di offerte niente male, volo di andata e ritorno e soggiorno in hotel”. Purtroppo abbiamo una paura fottuta dell’aereo. Senti Nicole, dolce Nicole. Hai mica un depliant della Romagna?

 Qui trovate la prima, la seconda e la terza puntata

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