MA C’È IL BALLOTTAGGIO?

L’analisi politica della Batusa sulle primarie del Partito Democratico si limita a uno scopiazzamento delle percentuali finali. Poi inizia il nostro racconto sulle primarie dell’iPd, dove se non hai un iPad per seguire lo spoglio in tempo reale sei costretto ad andare in Sant’Ilario a sentire Cisini che dice “Renzi, Renzi, Bersani, Renzi, Puppato” a ogni scheda scrutinata. 

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE: IDEM

Togliamoci subito la rottura delle percentuali. Abbiate pazienza, stiamo scopiazzando per voi. Su scala nazionale – circa 4 milioni di votanti – Pierluigi Bersani è al 44,9 per cento, Matteo Renzi al 35,5, Nichi Vendola al 15,6, Laura Puppato al 2,6 e Bruno Tabacci all’1,4. Provincia di Piacenza (18.305 votanti): Bersani 50,33 per cento, Renzi 39,60, Vendola 7,60, Puppato 1,76 e Tabacci 0,72. Si va al ballottaggio tra Bersani e Renzi. Qui termina l’analisi politica della Batusa sulle primarie del Partito Democratico, o Pd, e inizia il nostro resoconto sulle primarie dell’iPd, dove se non hai l’iPad per seguire lo spoglio in tempo reale sei costretto ad andare in Sant’Ilario a sentire Giorgio Cisini – con la camicia fuori dai pantaloni e una bottiglietta di Energade all’arancia a portata di mano – che dice “Renzi, Renzi, Renzi, Bersani, Renzi, Bersani, Bersani, Puppato” al microfono a ogni scheda scrutinata. Il gran giorno si apre con la foto di rito del voto di Roberto Reggi e Pierluigi Bersani, che arriva sparato alla Circoscrizione 2, entra, si dirige verso lo scatolone e si mette in posa prima di imbucare la scheda. Il problema è che si è dimenticato la scheda. Chissà che cosa stava imbucando. Allora sorride, torna indietro un attimo, prende la scheda e si rimette in posa. Il giornalista di Repubblica.it ha ripreso tutta la scena e ha immediatamente inviato il video in redazione. Reggi vota alla Circoscrizione 3, porta una giacca beige e sorride: “Queste primarie sono una meraviglia”. Intanto in Sant’Ilario, nel seggio numero uno, c’è la coda. La gente non vede l’ora di votare. Facciamo un salto al Garilli a vedere la Lupa. Bersani è a Bettola. Mangia polenta e merluzzo in famiglia.

 LE PRIMARE DEL PD(L)

Torniamo in Sant’Ilario verso le 17. Giorgio Cisini, ex consigliere comunale del Pd, è indaffaratissimo. “C’è lo scatolone pieno, stiamo andando bene”. Una signora sbaglia strada e s’infila sotto al maxischermo per votare in gran segreto. Cisini impiega qualche secondo per tirarla fuori, poi l’accompagna nel posto giusto. “Finora i votanti sono 1400” ci dicono alle 17,40. Cisini: “Bene, bene”. Arrivano due mariti con rispettive consorti. “Mettetevi in fila a sinistra” dicono alle mogli che vanno subito a destra. Sul palco, sede del voto, c’è un via vai continuo. Una signora si lamenta perché le hanno consegnato una matita senza punta. Cisini ne chiede un’altra. “Lasci lasci, uso la mia” dice lei, e tira fuori una Stabilo bellissima. Cisini è rigido: “Signora, bisogna usare questa matita”. Alla fine la convince. Poi si fa un goccio di Energade. Andiamo a fare due chiacchiere con le signore che stanno nel primo tavolo a destra, quello dedicato a chi si è già registrato su internet. Anna e Marisa sono lì dalla mattina presto, hanno mangiato un panino e tengono gli occhiali sul naso. Anna ha 74 anni. Ma chi glielo fa fare? “Quando il mio partito ha bisogno, io ci sono” dice alla Batusa. “Che resti fra noi: ho visto in giro molta gente di centrodestra con la scheda in mano…”. E come fa a sapere che erano di centrodestra? Ce l’hanno scritto in faccia eh? “Sì sì, li conosco, lo so. Votano per Renzi…”. Forse si sono sbagliati, magari pensavano che fossero le primarie del Pdl… “Sì, è possibile”. Scusate, ma i vostri mariti e i vostri figli che dicono? Chi prepara la cena se voi siete qui? “S’arrangeranno. Se la sbrigano da soli”. Usciamo. Lì accanto c’è un gruppo di ragazzi col cappuccio sulla testa che fanno l’aperitivo al Nina e se ne sbattono del Bene Comune. Siete andati a votare? “Ma va”. Ci prepariamo per il gran finale: Bersani è atteso alle 22,30 al point di Largo Battisti.

GIUGGIOLE E GIANDUIOTTI

Prima di tornare a casa percorriamo via Sant’Antonino, la strada che porta dritto in Sant’Ilario e al point di Bersani. L’unico negozio aperto è lo Stand Dolciario. Eh eh, hanno tenuto aperto per sfruttare l’effetto primarie. Entriamo e glielo chiediamo. “E’ la terza domenica di novembre che siamo aperti” dice una delle titolari. “Le primarie non c’entrano, normale routine. Qui c’entrano solo giuggiole e gianduiotti”. Andiamo. C’è Milan-Juve. Guardiamo il primo tempo, non comment sul rigore concesso al Milan, poi facciamo un salto nella sede del Pd per i primi risultati. Sono circa le 21,45 e un gruppetto di persone è radunato davanti al monitor. Ci sono anche i giornalisti con l’iPad che seguono lo spoglio delle primarie dell’iPd in tempo reale. Ogni tanto qualcuno prende un pennarello rosso attaccato a una cordicella e aggiorna i dati della provincia di Piacenza su una tabella appesa all’ingresso. Volti noti: Giovanna Calciati e Patrizia Calza, ex assessori. E’ il momento di andare da Bersani. C’è già una piccola folla di curiosi in attesa del verdetto finale. Spingiamo, sgomitiamo, superiamo i giornalisti di Sky Tg24 e ci piazziamo davanti al monitor in vetrina, ma non fanno vedere la partita. Spingiamo, sgomitiamo, superiamo i giornalisti di Sky Tg24 e torniamo indietro. Piove (ma lasciamo perdere il governo ladro, oggi tira aria di rinnovamento).  Torniamo in Sant’Ilario a seguire lo spoglio perché siamo fra i pochi sfigati che non hanno un iPad. I sostenitori di Renzi controllano Ansa.it e tutti i siti d’informazione. Katia Tarasconi, renziana doc, commenta i primi dati: “Non male, non male”.

 IL PARROCO DI TUTTI

Al point di Bersani c’è ressa. Paola De Micheli esce un attimo per prendere aria: “Grandi voi di Lugagnano! Fantastici!”. A Lugagnano deve aver vinto Bersani, ma non abbiamo un iPad per controllare. Il segretario provinciale del Pd, Vittorio Silva, telefona in modo compulsivo. Poi annuncia: “Siamo sopra al 50! Siamo sopra al 50! Dov’è mia moglie?”. L’inviata del TG3 è irrequieta, deve fare la diretta e non riesce a entrare. La voce si diffonde, ormai non ci sono più dubbi: a Piacenza ha vinto Bersani. Si fa della facile ironia: “Reggi viene qui adesso?”, dove non si sa se “adesso” sia un colpo di genio di renziana memoria o un termine del tutto casuale. Ci stiamo annoiando a morte. Per fortuna arriva Bersani, preceduto dai lampeggianti della polizia. Parte l’assalto di cronisti e cameraman, ormai è certo che si andrà al ballottaggio con Renzi. “Mi fa piacere aver vinto a casa mia – dice Bersani – e sono molto contento di come sono andate le primarie”. Una giornalista se la prende col tecnico perché la batteria del microfono si è scaricata proprio sulla domanda su Berlusconi. Bersani fa la diretta col Tg3, poi viene circondato dai giornalisti per una ventina di minuti. C’è anche il vicesindaco Francesco Cacciatore. Il sindaco Paolo Dosi non c’è. Bersani accende il sigaro e si dirige verso l’auto. Un paio di persone gli tengono l’ombrello. Chiude la De Micheli: “Candidato bagnato, candidato fortunato”. Yeah. Poi siamo andati a dormire e stamattina abbiamo guardato subito la prima pagina di Libertà. Ci aspettavamo un titolo generico sul risultato delle primarie e appena sotto l’intervista a Bersani. E’ così. Nel titolo generico c’è scritto “Bersani-Renzi: è ballottaggio”. Appena sotto c’è l’intervista a Bersani: “Sarò il parroco di tutti”. Ah no, quella è l’intervista a don Luigi Chiesa, nuovo parroco della Santissima Trinità.

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