Nel cassetto del comodino di ogni calciatore dilettante c’è una copia del Vecchio Testamento e l’Almanacco del calcio piacentino. I calciatori dilettanti sono quelli che se la tirano se fanno i panchinari nel Lusurasco, camminano un po’ sbilenchi per far vedere che hanno appena finito di giocare e girano coi calzoni della tuta infilati nei calzettoni anche sul Corso.
Nel cassetto del comodino di ogni calciatore dilettante c’è una copia del Vecchio Testamento e l’Almanacco del calcio piacentino. Metti che ti viene un dubbio mistico sul nome del centravanti del Carpaneto alle tre di notte, mentre tua moglie accende l’abat-jour e chiede “che c’è tesoro?”. L’almanacco del calcio piacentino è la sacra Bibbia di chi alla domenica s’infila le cuffie dell’iPod come Balotelli e scende dalla monovolume del padre come se fosse il pullman dell’Inter. Qualcuno ci crede davvero e va a fare l’aperitivo al Blanco con la tuta del Nibbiano e la borsa sulle spalle, altri sono solo un po’ esaltati e alla fine della partita camminano strani, un po’ sbilenchi, acciaccati, come quando Totti arriva in sala stampa dopo la gara, altri ancora girano coi pantaloni della tuta infilati nei calzettoni anche sul Corso. Sono calciatori dilettanti, bellezza. Sono pettinati come i professionisti, parlano come i professionisti, gli allenatori studiano gli schemi sulla lavagna come Zeman e quando perdono hanno poca voglia di parlare ai giornalisti. Uno che non ha mai avuto a che fare con un calciatore dilettante non può capire: la maglia è la maglia anche per loro, e quando segnano dedicano il gol alla fidanzata che si annoia in tribuna e corrono ad abbracciare i compagni di squadra in panchina. E’ il loro bello. L’imitazione, l’esagerazione, l’iperbole dell’attaccante del Lusurasco che calcia le punizioni a gambe larghe come Cristiano Ronaldo e poi lascia il campo con la Punto taroccata del fratello maggiore. Facile parlare dei campi polverosi e del calcio sano e incontaminato, tutta retorica da giornalino della parrocchia. Questi fanno sul serio: curano l’alimentazione, mangiano bresaola prima della partita perché lo fa Pippo Inzaghi, se la tirano perché giocano nella Pontenurese, scrivono dediche sulla maglia della salute e a fine partita ringraziano i tifosi, 34 paganti, 7 entrati dal buco della rete, il loro piccolo segreto per fottere il tizio della biglietteria.
FACCIA PER FACCIA, CIUFFO PER CIUFFO
Quelli così, quelli che riescono a sopportare il resto della settimana per scendere in campo alla domenica su un campo di periferia con dirigenti ultranovantenni come guardalinee (uno per squadra per par condicio), non possono fare a meno della sacra Bibbia, l’Almanacco del calcio piacentino che quest’anno verrà pubblicato da Codex 10 grazie al lavoro di SportPiacenza e PiacenzaSera. I numeri sono importanti: 76 squadre (tutte quelle di Piacenza e provincia compresi Juniores nazionali e regionali, calcio femminile e calcio a 5), più di 1400 fotografie, faccia per faccia, ciuffo per ciuffo (c’è gente che prima della foto per l’almanacco sta davanti allo specchio un paio d’ore, e non stiamo scherzando), 194 pagine di puro godimento social-dilettantistico. “E c’è solo un’errore” dice Giacomo Spotti di SportPiacenza alla Batusa. “Niente male considerando tutto il lavoro che c’è dietro. I nostri fotografi, Maurizio Spreafico, Stefano Galli e Piercarlo Ponginibbi hanno iniziato a fare i primi piani dei giocatori alla fine di agosto e abbiamo chiuso l’edizione dell’almanacco in tipografia il 29 novembre. Abbiamo mandato un modulo da compilare a tutte le squadre per avere le rose complete, qualcuno ci è tornato indietro subito, qualcun altro siamo dovuti andarlo a prendere noi perché i dirigenti non sapevano usare internet, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. L’edizione di quest’anno, tra l’altro, può essere considerata da collezione, visto che per la prima volta c’è anche il Piacenza Calcio, con tutta la rosa della Lupa”. L’amanacco del calcio piacentino costa 10 euro e verrà presentato sabato alle 17,30 al negozio Major Sport di via Emilia Pavese. Quel giorno i calciatori dilettanti saranno elegantissimi.
filippo.merli@labatusa.it
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