L’ospitalità è sacra. Sì, ditelo al tizio che ha offerto un bicchiere di vino a due tunisini che per ringraziarlo lo hanno riempito di botte e gli hanno fregato la macchina.
FOTO: INTERNET
Un uomo di 46 anni camminava dalle parti di piazzale Marconi. C’era freddo e dalla sua bocca usciva vapore. Era piacentino e abitava in via Torta. A un certo punto ha visto due ragazzi in difficoltà. Poteva fregarsene, ma era un uomo di vecchi principi e si fermò a osservare. I due ragazzi era sulla ventina, erano tunisini e avevano fame. Poteva fregarsene, ma aveva ancora qualcosa in cucina e li invitò a casa sua per offrire loro da mangiare e un po’ di vino. I due ragazzi accettarono. Esistono ancora persone ospitali a questo mondo. Insieme raggiunsero via Torta e salirono in casa. L’uomo prese un paio di bicchieri. L’idea era quella di versarci dentro il vino. I ragazzi lo ringraziarono in uno strano modo: lo pestarono, si fecero consegnare le chiavi della macchina e il portafogli e lo chiusero in casa. L’uomo riuscì a uscire a fatica e solo allora poté chiamare la polizia. Fu portato in ospedale e sottoposto a tac. Gli dissero che se la sarebbe cavata con un mese di prognosi. Morale della favola: la riconoscenza non esiste più e il vino è meglio berlo da soli (poi qualcuno dirà che visti i tempi che corrono non è prudente fare entrare in casa gli sconosciuti, ma questo è un altro discorso).
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