I venditori di fiori sono ovunque. Anche al Boeri, dove entrano con un paio di occhiali che s’illuminano a intermittenza e smazzano pupazzetti spaventosi e mazzi di rose che appassiscono appena le compri. Ridono sempre, perché sanno fare affari, e guadagnano in media trenta euro al giorno. Abbiamo fatto un giro in centro con uno di loro. Ecco l’ultima puntata di “Fuorilegge”.
TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: IDEM
Comprare rose da quelli come Faruk è il modo migliore per buttare nel cesso due euro. Le rose dei venditori ambulanti hanno una particolarità: finché le tengono in mano loro splendono, appena le compri e le metti in un vaso appassiscono. Quelli come Faruk sono ovunque, anche al Boeri: entrano con un paio di occhiali che s’illuminano a intermittenza e smazzano pupazzetti spaventosi e fiori colorati. Ridono sempre, perché sanno come fare affari, e poi c’è sempre qualche figo in maglietta corta che compra una rosa per fare colpo sulla tizia sul cubo, come se alle tizie sul cubo importasse qualcosa di una rosa. Faruk preferisce il centro storico alle discoteche. Fa avanti indietro sul Corso tutto il giorno, col suo cappello beige e i suoi fiori. Arriva dal Bangladesh e dice di guadagnare in media venticinque-trenta euro al giorno. “Poi dipende dai casi. A volte – dice alla Batusa – torno a casa senza un soldo, a volte arrivo anche a cinquanta euro”. Per arrivare a cinquemila euro servono parecchi biglietti da cinquanta. Il venditore ambulante che li ha dovuti sborsare per pagare una multa alla Municipale ne è a conoscenza. E’ successo qualche giorno fa dalle parti del cimitero. “Nell’ambito dei controlli mirati contro l’abusivismo commerciale – ha scritto Piacenza24 – condotti in particolare nella zona del cimitero urbano, i vigili hanno recuperato una trentina di mazzi di fiori, identificando un venditore – cittadino bengalese, in regola con il permesso di soggiorno – sanzionato per 5.164 euro in base al decreto legislativo 114/98 per la vendita senza autorizzazione. I fiori saranno devoluti a una parrocchia cittadina”.
SUORE E SCARPONCINI TIMBERLAND
“Conosco il ragazzo che ha preso la multa” racconta Faruk. “E’ un mio amico. Io nella zona del cimitero non ci vado perché non ho alcuna intenzione di pagare cinquemila euro”. Già, ma la polizia è anche in centro… “Sì, ma fino a oggi non mi ha mai detto nulla. In fondo che faccio di male? Vendo fiori. Punto”. A volte siete un po’ rompicoglioni. Se è no è no, che cazzo. “E’ vero, anch’io sono un po’ insistente, ma fa parte del nostro lavoro, se così si può chiamare. Se riesci a convincere una persona a comprare i fiori hai fatto centro e sai che anche quel giorno riuscirai a mangiare qualcosa”. Faruk dice di comprare le rose sul mercato e di pagarle 50 cents l’una per poi rivenderle a uno o due euro. Questo si chiama spirito imprenditoriale. “Poi dipende, a volte tratto e abbasso i prezzi, altre volte, se ne prendi più di una, faccio lo sconto”. A parlare son capaci tutti. Vediamo cosa sai fare. “Ok capo”. Faruk fa un paio di passi avanti e inizia a offrire fiori ai passanti. Le vecchie sono le migliori: abbassano lo sguardo, virano tutto a destra e agitano le mano. “No, no, no”. Qualcuno sorride e tira dritto, qualcun altro fa l’indifferente. C’è freddissimo. “Guarda come faccio capo”. Faruk alza il maglione: è vestito a strati, indosserà quattro o cinque felpe. Poi porta guanti consumati e jeans troppo stretti. “Il freddo non è un problema. So che a casa, in Bangladesh, ho quattro fratelli e una sorella a cui mandare i soldi. Figurati se mi ferma un po’ di neve”. Passa un ragazzino coi pantaloni infilati negli scarponcini della Timberland. E’ con una ragazza. Daje Faruk, ora o mai più. E’ il pesce giusto. “Una rosa amico! Una rosa per lei! Un euro due rose amico!”. Niente. La tipa resta senza rosa. Non ci sono più gli uomini di una volta. Faruk prova a piazzare un mazzo anche a una suora, ma lo guarda come se volesse dire “in convento abbiamo solo fiori, lascia perdere”. Faruk ferma un signore anziano, una donna sui quaranta, un altro ragazzino. Niente. Siamo in giro da una mezzoretta e non abbiamo ancora venduto una rosa. O siamo noi che portiamo sfiga o è una giornataccia.
Qui trovate la prima, la seconda e la terza puntata di “Fuorilegge”.
Perdonami.. ma chi è lo sfigato che compra la rosa dal Rosario per fare colpo su una tipa?! l’hai visto solo tu al mondo!
Dal Faruk, non dal Rosario.