“CI FONDEREMO COL NIBBIANO”

Intervista esclusiva al presidente della Lupa, Marco Gatti. “Questa storia dell’unione con l’Atletico BP ha rotto. Viali? E’ un grande tecnico, ma non dobbiamo innamorarci troppo di allenatori e giocatori”. Sulla politica: “Non ho mai pensato di scendere in campo, anche perché dovrei trovarmi un’altra moglie… Dal Comune grande collaborazione”.

gatti

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

La Lupa si fonderà con la Batusa. Basta con questa storia dell’Atletico, ora tocca a noi. Abbiamo chiamato il presidente Marco Gatti e gli abbiamo presentato il nostro progetto. Lui si occuperà di tutto: squadra, staff tecnico, dirigenti, stadio, rapporti con le istituzioni, tifosi, marketing. Noi distribuiremo birra in lattina e Caffè Borghetti in tribuna. E’ un’ottima idea. Una vera figata. Il pres non può dirci di no. Però prima di buttargliela lì abbiamo dovuto fargli qualche altra domanda. Ovviamente non siamo di Libertà, e non gli abbiamo chiesto pareri sulla tattica e sui colpi di mercato. Noi vogliamo sapere se vuole entrare in politica e se ha mai pensato di aprire un giornale in città.

 Presidente, i tifosi pensano solo alla fuga.
“Eh, io ragiono dal punto di vista matematico, e sono sicuro che questo campionato si possa vincere con 72 punti. Al giro di boa ne abbiamo 40: siamo a buon punto. Penso che possiamo perderlo soltanto noi”.
Vincere 6-0 è un po’ palloso. Non è meglio vincere come ieri, con un po’ più di pathos?
“La vittoria di Pontenure è stato un qualcosa di eccezionale, ma nelle 17 partite che abbiamo giocato finora sono più quelle in cui abbiamo vinto soffrendo, come è accaduto ieri col Colorno. E al ritorno sarà lo stesso, perché difficilmente riusciremo a ripetere prestazioni come quella di Pontenure”.
Quanto ha rotto questa storia dell’unione con l’Atletico BP?
“Ha presente come si dice “mi sono veramente rotto le balle” in dialetto piacentino? Ecco. Non so più in che salsa e in che lingua spiegarlo. L’ho detto mille volte: noi andiamo avanti per la nostra strada con un programma ben preciso. Se poi c’è qualcuno che vuole entrare a darci una mano dal punto di vista economico ne parleremo. Magari anche non dal punto di vista prettamente economico, come nel caso di Tacchini, una persona che capisce di calcio e per cui parlano i risultati”.
Lo sa vero che è colpa nostra? Siamo stati noi della Batusa a dare il via al tam tam mediatico riportando l’indiscrezione della possibile fusione…
“Infatti vi siete presi un po’ di nomi dai tifosi su Facebook…”.
Già, giornalisti terroristi. Quando presenterete il progetto per l’avvicinamento della curva Nord al campo?
“Nei prossimi giorni ce lo faranno vedere. Poi decideremo. Però non vorrei che la gente abbia capito male: non abbiamo ancora un’idea sui costi e oltre a questo bisognerà coinvolgere altri attori, dal Comune, proprietario del Garilli, a un parner bancario, come è avvenuto col PalaBanca. Ci sono vari fattori da considerare. Prima della curva, però, dobbiamo mantenere la promessa di riportare la squadra tra i professionisti nel giro di tre anni, e prima ancora dobbiamo affittare il campo d’allenamento, che è fondamentale per il lavoro quotidiano. Tornando alla curva, penso che per il momento, per il nostro bacino di pubblico, sia sufficiente la tribuna”.
Fabrizio Garilli non è mai stato appoggiato dalle istituzioni, anche per gli attriti con l’ex sindaco Roberto Reggi. Qual è il vostro rapporto col Comune di Piacenza?
“Ottimo. E ne approfitto per ringraziarlo: è stato molto collaborativo, ci ha dato una grossa mano. Il Comune ha sposato il nostro progetto al mille per mille”.
Ha mai parlato con Garilli?
“No, non c’è mai stata occasione”.
Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, si è buttato in politica. Ha mai pensato di scendere in campo?
“Mi ha chiesto la stessa cosa mia moglie. Però mi ha anche detto che se dovessi fare una cosa del genere dovrei trovarmi un’altra compagna… E dato che ho un bambino piccolo, non posso prescindere da mia moglie. Scherzi a parte, ho un’azienda molto impegnativa da mandare avanti, e la mia attività mi occupa l’ottanta per cento del tempo. No, entrare in politica non è fattibile”.
In città è rimasto un solo quotidiano, Libertà. Non ha mai pensato di entrare nel mondo dell’editoria e di aprire un giornale a Piacenza?
“Penso che, come in tutte le cose, la concorrenza faccia solo bene. Quando c’era la Cronaca la acquistavo tutti i giorni, così come faccio con Libertà. Se aprisse un altro giornale a Piacenza mi farebbe solo piacere. Però non è un mondo che conosco. Preferisco investire nella mia attività e nel Piacenza Calcio, che ho sempre vissuto come una passione e che ora sta diventando un vero e proprio lavoro. Comunque ci sono i siti internet, che sono molto seguiti soprattutto dalle nuove generazioni”.
A proposito: lei parla e si confronta spesso coi tifosi su Facebook.
“Ho sempre parlato coi tifosi, e lo farò finché sarò presidente. Cercherò sempre di essere disponibile, ma è un aspetto del mio carattere. Anche in azienda parlo con tutti. Sono una persona semplice, e per me il dialogo è molto importante. Parlerò con i tifosi anche quando saremo in serie A”.
Ops. Grazie per il titolo.
“No no, stavo scherzando!”.
Non si può non parlare dell’entusiasmo dei tifosi biancorossi. Se l’aspettava?
“Non ne sono sorpreso. Ho frequentato io stesso la curva, dai tempi di Titta Rota fino a quelli di Gigi Cagni. So quanto il piacentino sia attaccato alla propria squadra e alla maglia biancorossa. Certo, non mi aspettavo che i tifosi mi riservassero un’accoglienza del genere, e di questo sono molto felice. Significa che do sicurezza e tranquillità”.
Viali può essere per voi quello che è stato Cagni per Leonardo Garilli?
“Viali è un allenatore molto competente,e  penso che abbia la preparazione per fare categorie molto superiori all’Eccellenza. Il calcio è la sua vita: anche quando non allena guarda le partite e s’aggiorna costantemente. Molto dipenderà dal mercato ed è facile che, proprio per le sue qualità, a Viali arrivino proposte da squadre di alto livello e che si prendano strade diverse. Noi lo stimiamo parecchio, ma non dobbiamo innamorarci troppo di giocatori e allenatori. Giocatori e allenatori vanno e vengono, chi rimane solo i tifosi e quelli che amano questa squadra. I rapporti di lavoro dipendono da altri fattori, economici, di convenienza, di vicinanza, per cui dobbiamo cercare di non innamorarci troppo”.
E’ vero che invece di unirvi all’Atletico BP vi unirete alla Batusa?
“No, ci fonderemo col Nibbiano e ripartiremo dalla Terza categoria”.

Share

Be the first to comment on "“CI FONDEREMO COL NIBBIANO”"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi