RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Marco Colosimo, esponente di Piacenza Viva e di Futuro e Libertà, ha scritto alla Batusa per dire un paio di cose sulla sua esclusione dal Consiglio comunale dopo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Sandra Ponzini (Pd).

MARCO COLOSIMO

Cara Batusa,
ho scelto il tuo blog per dire un paio di cose sulla decisione del Consiglio di Stato che ha determinato la mia esclusione dal Consiglio comunale. Parlerò da “ultras”, come piace a te, e non in politichese. Premetto che alla parte giuridica penseranno i miei avvocati, gli stessi che mi hanno seguito nell’appello al Tar di Parma. Io posso solo dire che in otto mesi da Consigliere comunale di Piacenza Viva ho fatto parlare di me, per alcuni in modo positivo e per altri in modo negativo, ma se parecchie persone della maggioranza – e sottolineo della maggioranza – mi hanno chiamato dicendomi di essere dispiaciuti per la mia esclusione significa che qualcosa di buono ho fatto e mi è stato pure riconosciuto. La mia avventura si ferma sul più bello, ma almeno il “caso Colosimo” è servito ad animare un po’ il Consiglio comunale, altrimenti immobile e inoperoso.
Sono contento dell’esperienza che ho fatto, ma rimane un piccolo dispiacere. In Consiglio mi sono sentito come il secchione della classe, quello del primo banco che richiama costantemente l’attenzione del prof, perché insistevo con proposte a volte anche un po’ stravaganti – vedi la storia dei parcheggi in divieto di sosta in centro storico – per cercare di scuotere l’ambiente (a proposito: i cittadini dovrebbero andare in Consiglio a vedere che cosa fanno quelli che hanno votato, credo che ne resterebbero molto delusi… Non è possibile che io, Marco Colosimo, 23 anni, abbia fatto più proposte e progetti di gente che è lì da una vita).
La mia sarà un’assenza temporanea, ne sono convinto. Nel frattempo quello che facevo in Consiglio continuerò a farlo fuori, da cittadino di “piazza”. Nel periodo trascorso a Palazzo Mercanti ho cercato di dare grande importanza alle esigenze dei giovani, perché Piacenza è una città vecchia con politici vecchi. Per quanto mi riguarda sono sempre stato la stessa persona, sia in curva Nord sia in Consiglio, dove spesso dovevo frenare la mia irruenza, perché con l’irruenza non si va da nessuna parte, come mi ha sempre detto mio padre che mi sento di ringraziare per l’esperienza che ho fatto in Consiglio. Ripeto: cercherò di ringiovanire Piacenza anche da fuori, in attesa di vedere che cosa succederà in futuro.

Marco Colosimo

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