CHAMPAGNE TAROCCATO: NEREO A PEZZI

Il nostro buongustaio in doppiopetto è rimasto sconvolto dalla notizia delle bottiglie sequestrate dalla forestale. Lui che a due anni beveva Moët et Chandon ora necessita di ansiolitici. Anche se forse la fregatura non era poi così nascosta…

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TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI

Sono letteralmente scosso, sconvolto, probabilmente necessiterò di ansiolitici. “Lo avevamo capito” direte voi, cari batusiani, ma da oggi ora ancor di più. Appresa la notizia della vendita di Champagne contraffatto in giro per la nostra provincia (vedere per leggere) ho subito buttato giù un gollone rassicurante e addolcente, nella speranza che in qualche mescita a bicchiere non mi sia mai stato rifilato nulla del genere. Che smacco sarebbe. Come potete vedere dalla foto del mio archivio personale, sono amante della nobile bevanda sin dall’età di due anni, quando per il mio compleanno non domandai giochi da bimbiminchia, ma un Mathusalem di Moët et Chandon. Poi leggo meglio la notizia riportata da più fonti e a fatica trattengo una risata: “Insospettiti dalla strana forma della bottiglia, dalle grandi lettere in rilievo incollate sul vetro con piccoli cristalli incassati, dall’etichetta posticcia con molti errori di grafia…”.
Ora, senza ironia, complimenti al Nipaf e agli agenti del Comando stazione di San Lazzaro, che non solo tutelano ambiente e ordine, ma anche il mio fegato: ma ciò che maggiormente mi incuriosisce è vedere una di queste bottiglie, e poi la faccia di chi se le è fatte rifilare. I piccoli cristalli incassati sono usati dai bimbi dell’asilo per i lavoretti di artistica; le grandi lettere in rilievo sembrano quelle utilizzate per scrivere “lasciare libero il passaggio”. Ma la vera perla sono gli errori di ortografia. Non conoscendoli proviamo a immaginare etichette e nomi: “Sciampangne Buono – 2010” “Frà Perignon – 2009” “Cristallo – 2000” “Joca Juè – 2007” e il conosciutissimo “Luigi Roderelli del 2008.” Ah, non dimentichiamo “Fratello Ruinardelli”, famoso per il suo arancionè del 2010. Povero Peppino di Capri, ora cosa gli sentiremo cantare? “Champagne, per brindare a un incontro… Champagne per ciulare il gonzo…”. Alla prossima fregatura.

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