SOTTO MENTITE SPOGLIE

Ieri il PalaBanca sarà stato pieno di finti appassionati di volley, quei soggetti che vanno a vedere il Copra per rimediare il numero di telefono delle ragazze che a loro volta guardano i pallavolisti in maglietta aderente (e pazienza se poi i pallavolisti del Copra vengono paparazzati con la Canalis e la Yespica). 

yespica marshall

FOTO: INTERNET

C’è chi va a vedere il volley per vedere il volley. Poi c’è chi va a vedere il volley per vedere quelle che vanno a vedere il volley. Questi soggetti sono i finti appassionati di pallavolo che si mischiano tra i tifosi per dare una sbirciatina alle ragazze che seguono il Copra. Ci saranno stati sicuramente anche ieri, quando i biancorossi hanno alzato la Challenge Cup. Anzi, saranno stati più del solito perché l’euforia, si sa, è contagiosa. Sono furbi e si mimetizzano perfettamente tra il pubblico. Non sanno niente di bagher e schiacciate, pensano che l’opposto sia il bastian contrario della squadra e sfottono il libero perché ha sbagliato maglietta. Durante la settimana danno un’occhiata ai giornali tanto per vedere a che ora è la partita, poi arriva la domenica e per andare al PalaBanca s’infighettano come per la discoteca. Solitamente agiscono in coppia per non dare nell’occhio, comprano il biglietto e si piazzano sugli spalti. Poi iniziano a guardarsi intorno alla ricerca di qualche tifosa particolarmente avvenente. Fanno finta di niente, parlottano tra loro, e quando individuano un obiettivo interessante si lanciano sguardi di approvazione e giubilo. Si bollano: “Oh oh, guarda lì…”. Ridono: “Niente male, eh eh”. Studiano le mosse di avvicinamento tra un set e l’altro e fanno ricorso alle scuse più bieche, tipo “Ehi, quanto stiamo”?, proprio sotto al tabellone che segna il punteggio ed è visibile anche a un chilometro di distanza.
Se siete stati almeno una volta al PalaBanca avrete capito che molte donne subiscono il fascino del pallavolista. Il pallavolista è alto, ha le spalle larghe, i bicipiti ben sviluppati e i quadricipiti scolpiti. Quelli del Copra hanno fatto colpo sulle veline e le starlette del panorama nazionale. Nel 2007 Eva Tremila scelse un gioco di parole divertente (“Un nero per casa”) per annunciare un servizio di foto esclusive che ritraevano Elisabetta Canalis insieme a Maikel Cardona, giocatore del Copra. I due erano stati paparazzati sotto la casa dell’ex velina e la notizia rimbalzò anche a Piacenza. Cardona – centrale cubano di 202 centimetri che oggi gioca nell’Olimpia Sant’Antioco – venne interpellato dalle testate piacentine e rispose che la Canalis era soltanto un’amica, ma – chissà perché – non ci credette nessuno. Qualche anno più tardi toccò a Leonel Marshall fare i conti coi fotografi: il settimanale Top lo sorprese fuori da un locale milanese con Aida Yespica, che si presentò anche sulle tribune del PalaBanca per la gioia di tutti i finti appassionati di volley. I nostri soggetti sanno che molte ragazze – esattamente come gli uomini con la pallavolo femminile – intanto che vanno a vedere la partita per puro spirito sportivo non disdegnano di dare un’occhiata a pallavolisti in calzoncini corti e maglietta aderente. Così si presentano al palazzetto con l’unico scopo di abbordare qualcuna di loro. A fine partita, mentre i giocatori firmano gli autografi, avvicinano la ragazza che hanno puntato e fanno commenti da esperti grazie ai rimasugli di Mila e Shiro: “Certo che la mossa del coach di alzare il muro è stata davvero geniale…”. Non sanno di che cosa stanno parlando, ma se la fortuna li assiste magari riescono a rimediare un contatto di Facebook. Quindi vanno al bar e quando gli amici chiedono loro “cos’ha fatto il Copra?” rispondono “ha vinto 3-0. Tripletta di Zlatanov”.

scrivania@labatusa.it

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