PICCOLI DOSI

Alle medie pensavamo solo a due cose. La seconda era il calcio. Per questo ci aspettavamo che gli studenti ricevuti in Comune chiedessero campi da calcetto, sale giochi clandestine e discoteche per i rave. Invece hanno chiesto una modifica al Piano Strutturale Comunale e lo stop al consumo del suolo. Piccoli Dosi crescono.

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FOTO: INTERNET

Alle medie pensavamo solo a due cose. La seconda era il calcio. Era l’età della spensieratezza, della scoperta, dei bulli che ti fottevano la bicicletta. Ti alzavi al mattino, andavi a scuola, vedevi la ragazza dei tuoi sogni che andava con quelli più grandi e tornavi a casa felice. Poi guardavi Dragon Ball, facevi finta di fare i compiti, falsificavi le giustificazioni e giocavi a pallone tutto il giorno. Ora le cose sembrano essere cambiate, almeno stando alle richieste che gli studenti delle scuole medie Carducci, Calvino, Dante e Faustini hanno fatto al sindaco Paolo Dosi, che li ha ricevuti a Palazzo Mercanti per sentire le idee dei giovani per migliorare la città. Tenendo presente che l’età media dei ragazzi era di 13-14 anni, uno si aspettava che chiedessero campi da calcetto, sale giochi clandestine, discoteche per i rave e ring per regolare a modo loro quei piccoli screzi quotidiani che a 13-14 anni abbiamo avuto tutti. Invece gli studenti hanno chiesto al sindaco alcune modifiche del Piano Strutturale Comunale e hanno invocato lo stop al consumo del suolo. Non solo: hanno chiesto anche “la progettazione di attività animati e domenicali, più alberi a Piacenza, creazione di centri giovani in città, collocazione di arredi per i ragazzi nel campo giochi di via Negri, realizzazione di una mostra canina per incentivare le adozioni in canile, collaborazione con l’amministrazione cittadina sul tema delle case per i poveri e per i senza tetto, sviluppo verde e sostenibile per la città, interventi per avere un’area ricreativa in riva al Po”. Noi a 13-14 anni pensavamo che “area ricreativa” fosse una pasticca che girava al Caprice. Per quanto riguarda il Po, ci ricordavamo dalle elementari che nasceva dal Monviso perché ci avevano fatto due palle così, come se il Po fosse la cosa più importante del pianeta solo perché passava dalle nostre parti, ma del Po non fregava niente a nessuno. Gli studenti moderni invece parlano di Piano Strutturale Comunale. Qui i casi sono due: o (come crediamo) dietro agli studenti che sono andati in Comune ci sono i professori, oppure sta nascendo una nuova generazione di Paolo Dosi.

filippo.merli@labatusa.it

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1 Comment on "PICCOLI DOSI"

  1. Poveri ragazzi, a quell’età è (molto) meglio pensare alle priorità della vita, è la seconda è sempre il calcio.

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