Ieri è accaduta una cosa abbastanza singolare. L’assessore provinciale Andrea Paparo ha convocato un tavolo di confronto in Provincia su Unieuro per “ottenere dall’azienda la messa in campo di tutti gli ammortizzatori sociali possibili, a cominciare da due anni di cassaintegrazione straordinaria da maggio 2014, quando scadrà il contratto di solidarietà”. Unieuro, infatti, ha deciso di chiudere gli uffici di Piacenza. La settimana scorsa i lavoratori hanno fatto due giorni di sciopero in cui slogan principale era “ho finito l’ottimismo” per fare il verso al famoso spot di Tonino Guerra. Ebbene, quando i rappresentati di Unieuro si sono seduti al tavolo con Paparo e alcuni esponenti del Comune e del sindacato, i dipendenti di Unieuro che rischiavano il posto di lavoro erano 118. Quando si sono alzati, sono diventati 198. Uhm. “E’ andato molto peggio del previsto l’incontro sulla vicenda Unieuro. I vertici aziendali e quelli di Sgm – ha scritto Libertà – hanno rivelato che a rischio chiusura c’è anche il magazzino, che inizialmente sembrava escluso. I posti a rischio sono dunque 80 in più rispetto ai 118 inizialmente indicati”. Stavolta il tavolo – che spesso ha contribuito a tutelare i lavoratori di aziende in difficoltà – pare che non abbia funzionato. E pare che i dipendenti di Uniero si debbano affidare nuovamente al caro vecchio sciopero.
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