50 SFUMATURE DI POMODORO

A un certo punto un consigliere comunale s’è alzato ed è venuto verso di noi. «Vi do un titolo in esclusiva: 50 sfumature di pomodoro». Bello. Aggiudicato. Poco dopo, lo stesso consigliere comunale l’ha detto a tutti durante la commissione incentrata su Expo (che s’è tenuta martedì in Comune) e alla sera l’ha scritto pure su Facebook. Ci ha rovinato l’effetto sorpresa, ma una promessa è una promessa e il titolo l’abbiamo tenuto buono, anche perché rende perfettamente l’idea di quel che Piacenza ha in mente per l’Expo. Pomodoro. Chili di pomodoro. Pomodoro ovunque. Al momento, l’unica certezza vera e concreta pare questa. KT ha annunciato che, nei prossimi mesi, Piacenza potrebbe organizzare un grande festival del pomodoro della durata di tre giorni. Quando il consigliere ci ha avvicinati per via del titolo, KT stava proprio parlando del pomodoro e di tutte le sue sfacettature. Ha detto più o meno che nella catena alimentare il pomodoro ha un ruolo fondamentale, che magari si potrebbe studiare un’accoppiata pizza&Gutturnio e che col pomodoro si può fare il Bloody Mary.
Per chi non lo sapesse, il Bloody Mary è un cocktail a base di vodka, succo di pomodoro e spezie (chi ci mette il tabasco, chi preferisce il pepe nero). Ai turisti che arriveranno (se arriveranno) a Piacenza potremmo raccontare che gli americani lo bevono soprattutto per allietare la sbornia dopo una bevuta. Al mattino si svegliano col mal di testa e bevono due Bloody Mary perché, dicono, è come un aereo: con uno risollevi l’ala destra, con l’altro l’ala sinistra e ritrovi l’equilibrio. Il problema è che se i turisti sono americani lo sanno già. Ci penseremo.
Da quel che ci risulta, anche nella Piazzetta Piacenza, lo spazio dedicato ai prodotti tipici piacentini nel padiglione di Expo, il pomodoro la farà da padrone, con buona pace di salumi e vini. Del resto, come sottolineato da KT, il pomodoro è importante e, visto che a Piacenza abbonda, è giusto dargli spazio. Anzi: sempre KT, durante il suo intervento in commissione, ha detto che si potrebbero fare dei piccoli souvenir con la neve e i cavalli del Mochi da regalare ai turisti. L’idea è ottima, ma al posto dei cavalli metteremmo i nostri veri simboli: pizza e mandolino. Dalla coppa Dop a Piacenza n’coppa.

Da La Cronaca

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