Questa maledetta domenica chiude una settimana anni Settanta. Vi abbiamo riportato all’epoca dei film di Tomas Milian, della politica vera e di vecchi sbirri che preferiscono un pugno in faccia alle buone maniere. Dallo sgozzato di Guardamiglio ai movimento studenteschi che oggi protestano con stracci e barba finta, dalle risse tra esponenti di estrema destra ed estrema sinistra alle feste beat con musica, sbronze e gente che sviene nel cesso, fino ai due colpi di pistola esplosi contro l’Agenzia delle Entrate, tra i palazzi e i paninari di via Modonesi. Due pallottole conficcate nel vetro, i residenti della zona che sentono due spari nella notte ma non vedono nessuno, la polizia che indaga e segue la pista dell’atto intimidatorio, i neristi che fumano molto e completano il loro pezzo con il precedente di un’allarme bomba nello stesso posto: Piacenza calibro 7,65. Dall’adrenalina degli anni Settanta alla noia del Festival del Diritto. Sempre le solite facce, sempre le solite cose trattate con piglio da ottantenne. Possibile che non ci sia un modo per rendere il Festival un tantino più interessante? Noi un’idea ce l’avremmo: chiamare Sallusti e Travaglio. Così com’è, nonostante quello che scrivono le testate piacentine, il Festival del Diritto è una boiata pazzesca. Molto più animato il tour elettorale in camper di Roberto Reggi e Matteo Renzi, iniziato con una polemica a Roma per manifesti abusivi e proseguito con un’ospitata di Renzi su La7 in cui il rottamatore non si è per niente divertito. Ci siamo messi alle costole di Reggi e abbiamo seguito ogni suo spostamento: se volete sapere dov’è, cosa fa e cosa dice, basta dare un’occhiata a “Trova Roberto“, la nostra nuova rubrica quotidiana. Godetevi questa maledetta domenica. Ci si vede domani mattina col “Piatto del giorno”, la rassegna stampa della Batusa. Baci.
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