LE RAGAZZE DAL KIMONO D’ORO

Abbiamo trovato un volontario disposto a “sacrificarsi” per verificare se quello che si dice in giro sui centri massaggi orientali è vero. Alto, bello, avvocato: ci sono tutti i presupposti per un’inchiesta sensazionale, roba da Antonino d’oro. Prima, però, la Batusa è andata a dare un’occhiata di persona. Ecco l’ultima puntata di “China Town”, la nostra piccola inchiesta sui cinesi a Piacenza.

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Dicono che la vera essenza del massaggio cinese sia su Gnoccatravels. Facciamo una googolata e andiamo a controllare. Hai visto mai che troviamo un piacentino. “Scrivo da Piacenza, una città alquanto triste, ma in cui la gnocca pay è disponibile in tutte le sue forme in gran quantità. I centri massaggi presenti sono stati testati uno a uno. Solo due esperienze parzialmente negative su dieci. Per me sono la nuova frontiera del trastullo maschile, senza pericoli di alcun tipo e con poca spesa .Le ragazze cinesi non avranno il fisico prorompente delle sudamericane o delle nigeriane, ma che gentilezza, dolcezza, cortesia, ricordano le thai senza le implicazioni del viaggio da intraprendere”. La gnocca pay è la gnocca a pagamento e Gnoccatravels.com (ormai è inutile che cancelliate la cronologia, la vostra ragazza vi ha già beccato che siete andati a dare una sbirciatina) ti dà alcuni suggerimenti per trovarla in ogni zona del mondo. Il sito è suddiviso tra i cinque continenti e i veri professionisti si ritrovano lì per dare consigli utili e per ricevere qualche dritta sui posti giusti. Il tizio che scrive da Piacenza si firma Elroad ed è un filosofo della gnocca orientale. “E’ inutile, se i cinesi stanno conquistando il mondo un motivo ci sarà!”. Dicono che i massaggi cinesi siano rilassanti. Molto rilassanti. Rilassanti un casino (avete capito o dobbiamo farvi un disegnino con Paint?). Verità? Leggenda popolare? La Batusa è andata a dare un’occhiata (stiamo “lavorando” per voi, sia chiaro).

 MASSAGGIO A QUATTRO MANI? UHM, INTERESSANTE

Scegliamo un centro massaggi a caso. La vetrata esterna è completamente coperta di cartelloni con i prezzi dei vari trattamenti e con i ritratti di ragazze in kimono. Il cartello “aperto” si accende e si spegne. Non si vede niente di quello che succede dentro. Suoniamo al citofono e ci apre una ragazza. E’ un cesso. “Massaggio?”. La luce è soffusa, le pareti sono dipinte di rosa e il profumo di incenso è forte. C’è una strana atmosfera, mette ansia. In sottofondo si sente la pompa (dell’acquario) e nient’altro. “Massaggio, sì?”. Le diciamo che ci siamo fatti male alla schiena per sollevare un vaso, una cazzata memorabile, ma sul momento non ci viene in mente altro. Sembra funzionare. “Ah bene bene. Massaggio massaggio”. Ci mostrano il volantino con le tariffe, che vanno dai 30 ai 60 euro a seconda della durata del trattamento. Ci sono massaggi per il corpo, massaggi con olio, massaggi con quattro mani (questo sembra interessante) e massaggio più bagno vasca. Ci ispira il massaggio tahilandese. Com’è? “Con mani e piedi”. Siamo delicati, per la nostra schiena servono piedi dolci come quelli di Andrea Pirlo. Passa una ragazza in abito corto, prende qualcosa da un tavolino e torna di là. Sono le 18 e pare che il centro sia deserto, nessun marito con torcicollo simulato o colpo della strega improvviso (toh, cara, mi fa male qui, mi sa che mi serve un massaggino). I lettini per i massaggi devono essere sul retro. Tergiversiamo per guardarci attorno. Il cesso sta perdendo la pazienza. “Massaggio sì o no?”. Prima ci serve un volontario che sia disposto a “sacrificarsi” in nome del grande giornalismo d’inchiesta. Ringraziamo, salutiamo e ci portiamo via il volantino per mostrarlo alla persona che si farà fare un massaggio per noi.

 OLIO, SALE, CUSCINI ZEBRATI

Lo scorso aprile la polizia fece un blitz al centro massaggi “Pechino 2008” di via Bianchi. Tre persone furono denunciate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. “Al termine del massaggio – scriveva ilPiacenza – i clienti ottenevano una prestazione sessuale”. La chiusura preventiva del centro di via Bianchi sembrò confermare quello che si diceva in giro: i massaggi erano un po’ troppo rilassanti. Gli agenti della squadra mobile girarono anche un video senza audio – poi pubblicato su You Tube – in cui si vedevano cuscini zebrati, vasche da bagno in legno chiaro e lettini a una piazza e mezzo. Sotto, nel seminterrato, c’era un tavolo apparecchiato con olio e sale, un forno a microonde e scatoloni made in china. Il filmato si chiude con lo sbirro che affigge alla porta del centro massaggi il sigillo della Polizia di Stato. “Le varie stanze – dice alla Batusa un ragazzo sulla trentina che ha il mal di schiena un paio di volte a settimana – sono separate da pareti di cartongesso e a volte capita di sentire qualche vecchio dire “ti voglio sposare” alla massaggiatrice. La prima volta che sono andato in un centro orientale, dopo una mezz’oretta, la tizia ha iniziato a massaggiarmi giù, sempre più giù, e ancora più giù.  Poi fa mi fa: “Tango latino?”. Insomma, intendeva l’happy ending (orgasmo letterario, nota della Batusa)”. Ma non è abbastanza. La nostra fonte, anche se preferisce restare anonima, potrebbe essere un cialtrone in cerca di popolarità, quindi ci siamo documentati a fondo prima di realizzare l’inchiesta del secolo. Abbiamo trovato il nostro uomo, alto, bello, avvocato, pronto a scoprire la verità. C’erano tutti i presupposti per un colpo sensazionale, roba da Antonino d’oro più che da premio Pulitzer. Purtroppo la moglie ha minacciato di ucciderlo e abbiamo dovuto lasciar perdere.

Qui trovate la prima, la seconda, la terza e la quarta puntata

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2 Comments on "LE RAGAZZE DAL KIMONO D’ORO"

  1. Al vostro confronto la Gabanelli è una praticante

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