E ADESSO!?

Per i renziani è tempo di domande. Reggi ha detto che tornerà a fare il suo lavoro (la stessa cosa che disse prima di salire sul camper di Renzi), ma su Facebook scrive che il “più bello deve ancora venire” con molti punti esclamativi. Intanto i renziani piacentini dicono di essere pronti a tornare a lavorare per il bene del centrosinistra, ma siamo sicuri che il Pd locale li riaccolga a braccia aperte? Giorgio Cisini ne parla alla Batusa: “Se non siamo graditi ce lo devono dire”.

RENZI-REGGI

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: FACEBOOK

La sintesi finale è in un tweet. “Mi hanno scritto una battuta bellissima: caro Renzi, finalmente hai fatto qualcosa di sinistra. Hai perso”. Il sindaco di Firenze ci scherza su mentre dall’altra parte Pier Luigi Bersani accende il sigaro e alza le braccia. E’ finita 60-40, non c’è stata storia. Il camper si ferma adesso. Scendono Matteo Renzi e Roberto Reggi, che ha ringraziato tutti con un post su Facebook con molti punti esclamativi: “Cari amici coraggiosi ed entusiasti, abbiamo giocato una partita bellissima e senza risparmio! Si è perso, è vero, ma abbiamo dato spettacolo fino alla fine e a tutte le persone che hanno creduto e credono in noi e nel nostro progetto, diciamo che continueremo a lavorare senza sosta per affermare la buona politica e il servizio verso le nostre comunità. Il più bello deve ancora venire!!! Vi abbraccio tutti con affetto e andiamo a farci almeno 48 ore di meritato riposo, adesso!!!” (a Katia Tarasconi e ad altre 241 persone piace questo elemento). Il post di Reggi è apparso sulla sua bacheca attorno all’una di stanotte, quando nella sede del Partito Democratico di viale Risorgimento lo spumante era già finito. I bersaniani si sono ritrovati lì con le bottiglie e il cavatappi. C’erano Vittorio Silvia (segretario provinciale del Pd), Daniel Negri (capogruppo di Palazzo Mercanti), Marco Bergonzi (capogruppo in Provincia) e Paola Gazzolo (assessore regionale del Pd). Paola De Micheli non c’era perché era in diretta su Sky, però c’era il vicesindaco Francesco Cacciatore che – intervistato da Libertà – si è rivolto ai rottamatori piacentini: “Riflettano su una campagna elettorale troppo urlata e aggressiva, che forse ha fatto perdere qualcosa a tutti. Credo che per chi l’ha condotta si sia rivelata un boomerang, ci pensino Roberto Reggi e qualcuno vicino a lui”.

BUONA PAROLA

Uno a caso: Giorgio Cisini, primo sostenitore piacentino di Renzi insieme alla Tarasconi. Nelle ultime settimane Cisini ha masticato molte gomme colorate al Renzi point di Largo Battisti, ha fatto il presidente di seggio in Sant’Ilario e il giorno dopo il ballottaggio parla con la Batusa del futuro dei renziani piacentini. Cominciamo con una domanda molto semplice: e adesso? “Adesso lavoreremo per il centrosinistra in vista delle prossime elezioni”. Uhm. Poi ne parliamo. Intanto, che batosta che avete preso. “Non direi. Arrivare al ballottaggio è stato un risultato straordinario. Abbiamo doppiato Sinistra Ecologia e Libertà, se su 10 persone 4 hanno deciso di sposare una causa nata in pochi mesi penso che possiamo essere soddisfatti”. Le percentuali dicono 60-40. “I numeri sono chiari, sì, ma ci siamo distinti nei modi e nelle forme”. Cacciatore ha detto che avete urlato troppo. “Abbiamo dovuto alzare un po’  toni per far capire meglio il nostro messaggio, ma non abbiamo mancato di rispetto a nessuno. E’ stata una battaglia leale e ce la siamo giocata fino in fondo, com’è giusto che sia”. Mentre parliamo con Cisini TgCom 24 intervista Reggi. “Oggi riprendo il mio lavoro – dice – che forse ho un po’ trascurato in queste settimane, ovviamente siamo a disposizione del nostro segretario Bersani. Dobbiamo fare in modo che il progetto che abbiamo proposto trovi spazio nel progetto di governo, altrimenti ci sarebbe ancora più disaffezione e questo non conviene a nessuno. Il segretario lo sa bene”. Reggi rivendica un posto per i renziani. Mossa prevedibile. Stiamo sempre parlando di politica. Il problema è che voci di corridoio dicono che Bersani non avrebbe perdonato a Reggi di aver appoggiato Renzi. Il vero obiettivo di Roberto sarebbe sempre Roma – se la legge elettorale non cambia è possibile che si facciano le primarie, a meno che non ci sia un election day (termine fico che indica le elezioni nazionali e regionali nello stesso giorno) a febbraio o marzo – e per arrivarci l’ex sindaco di Piacenza dovrà sperare che Renzi ci metta una buona parola col segretario.

 TROVA ROBERTO

Cisini conosce bene Reggi. Sabato hanno passato la vigilia del ballottaggio insieme e ieri si sono sentiti al telefono per commentare gli aggiornamenti dei sondaggi. “Penso che Reggi abbia bisogno di riposarsi un po'” dice Cisini. “Organizzare una campagna elettorale a livello nazionale è un bell’impegno. Poi credo che tornerà a fare il suo lavoro con grande serenità”. Reggi aveva già detto di tornare al suo lavoro dopo la fine del mandato da sindaco di Piacenza, poi oplà, è salito sul camper. Beh. Senti Giorgio, hai detto che i renziani piacentini continueranno a lavorare per il Pd, ma siete così sicuri che il Pd locale farà finta di niente e vi riaccoglierà a braccia aperte dopo la storia della rottamazione? “Personalmente non mi sono mai sentito così poco gradito all’interno del mio partito come in questi giorni. Però, per come sono fatto io, mi sento assolutamente all’interno del percorso che ho sempre condiviso. Se non siamo graditi ce lo devono dire. Mi auguro che non ci debbano “sopportare”, ma non credo che sarà così. Dal segretario nazionale in giù tutti devono spendersi perché l’unità sia garantita. Fino a prova contraria farò di tutto perché il centrosinistra abbia il successo che si merita a livello nazionale in vista delle Politiche”. Renzi ha detto che tornerà a fare il sindaco di Firenze, Reggi ha detto che tornerà a fare il suo lavoro. Bah. Scommettiamo che “Trova Roberto” non finisce qui?

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