PRENDI I SOLDI E SCAPPA

Sebastian voleva fare soldi facili e diventò il “re dei bancomat”. Ma gli sbirri sapevano che anche i professionisti del trucco della forchetta potevano commettere un errore.

FOTO: INTERNET

Sebastian voleva fare soldi facili. Rumeno, 34 anni, divenne un professionista del trucco della forchetta. Un giorno passò per caso davanti a un bancomat e installò una lista di metallo – detta forchetta – all’interno dello sportello di erogazione delle banconote in modo da trattenere il denaro. Il trucco era semplice e consisteva nel far credere al tizio di turno che il bancomat fosse guasto. Lo scherzo funzionò. Sebastian tornò per caso davanti allo sportello e guardò nella bocchetta dei contanti. I soldi erano ancora lì. Li prese e li infilò nella tasca del giubbotto. In pochi mesi Sebastian Bacu diventò il “re dei bancomat”. Per camuffarsi indossava sempre una cuffia di Michael Jordan, un giubbotto di finta pelle e un paio di occhiali. Gli sbirri conoscevano la storia della forchetta, a metà settembre avevano incastrato due albanesi di 21 e 26 anni che svuotavano bancomat con lo stesso sistema. “Volevamo fare soldi facili” dissero agli agenti che li colsero sul fatto. Avevano manomesso cinque sportelli: due della Banca popolare dell’Emilia Romagna in via Manfredi e a San Lazzaro, uno della Credem di via Colombo, uno in piazzale Roma e il bancomat delle Poste, sempre in via Colombo. Un mese dopo, alla fine di ottobre, alla centrale della polizia sentirono di nuovo parlare del trucco della forchetta.

CINQUE COLPI

Quando uno sportello veniva manomesso la questura invitava i cittadini a segnalare stranezze e presunte irregolarità dei bancomat. Dissero di stare attenti alla tastiera e alle bocchette di erogazione e intanto visionarono filmati registrati dalle telecamere della banche in cerca di un indizio. Sebastian proseguì nella sua attività, ma diversi cittadini diedero retta alla polizia e segnalarono agli istituti di credito problemi e difficoltà a ritirare il denaro. Le banche, a loro volta, avvisarono la polizia. Gli inquirenti risalirono a Sebastian grazia alle carte di credito e a una Poste Pay che utilizzava per fare le operazioni. Gli sbirri sapevano che anche il “re dei bancomat” potevano commettere un errore. Ieri pomeriggio un ispettore della Squadra Mobile fuori servizio stava girando attorno alla rotonda di Barriera Genova. A un certo punto una persona attraversò la strada proprio di fronte a lui. Era un volto conosciuto, l’ispettore fuori servizio l’aveva già visto da qualche parte. La memoria non lo ingannava. Quello era il volto di Sebastian Bacu, rumeno, 34 anni, professionista del trucco della forchetta. L’agente chiamò i rinforzi. Sebastian si dirigeva verso la filiale della Banca di Piacenza di Piazzale Medaglie d’Oro. Era una buona giornata per fare soldi facili. Si avvicinò allo sportello ed estrasse la forchetta dalla manica come una vecchia abitudine. Poco dopo due donne cercarono di ritirare 40 euro, ma lo sportello era bloccato. Sebastian le osservò da lontano e aspettò il momento giusto. Poi finse di fare una normale operazione e prese i soldi delle donne. Anche i “re dei bancomat” possono sbagliare. Sebastian sbagliò, e fu bloccato dagli sbirri. Sebastian reagì, non si arrese e ruppe una tibia a un agente. Poco dopo fu immobilizzato e arrestato. Per gli inquirenti Sebastian Bacu, rumeno, 34 anni, fu responsabile di almeno cinque colpi agli sportelli della città. Giornali e siti internet fecero un titolo semplice: “Preso il re dei bacomat”.
Nella mattinata di oggi, martedì 13 novembre, accanto allo sportello della Banca di Piacenza di Piazzale Medaglie d’Oro.

filippo.merli@labatusa.it (fonti: Piacenza24 e ilPiacenza)

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