SOFFIATE

La vox populi, i corridoi, le voci che trapelano dai palazzi importanti. La Batusa spiffera quello che sente in giro con una sola regola: condizionale obbligatorio.

Spifferi di rimpasto nelle principali Giunte locali piacentine. L’attesa è spasmodica (è seconda solo alla finale di Sanremo), ma avrà come termine il 25 febbraio, giorno in cui l’Italia avrà un nuovo presidente del Consiglio e in cui Massimo Trespidi e Paolo Dosi potrebbero avere a che fare con nodi da sciogliere all’interno delle rispettive Giunte. Vediamo un po’.

COMUNE, IL RECUPERO DEI FREGATI
Paolo Dosi, il sindaco buono, viaggerebbe sulle uova. Il suo apparente immobilismo starebbe diventando un problema non più sostenibile. I consiglieri di maggioranza, chi in modo velato chi pubblicamente, non ci stanno a scaldare una sedia senza far nulla e avrebbero promesso battaglia dopo il 25. L’eclissi della stella Reggi – quanto ci manchi! – avrebbe messo sulla graticola il suo principale sponsor, l’assessore Tarasconi, che dopo essere stata infilata da alcuni missili nei mesi scorsi (vedi vicenda Nino Bixio), rischierebbe di affondare. In rampa di lancio ci sarebbe anche l’assessore Beltrami, la cui scelta di uscire dall’Italia dei Valori l’avrebbe resa vulnerabile agli attacchi dei dipietristi che in Consiglio hanno pur sempre un rappresentante come Raggi. Tra i sostituti si fanno insistenti le voci che vogliono un “recupero” dei fregati della prima ora, vale a dire Fiazza e Colla, anche se gli interessati smentiscono. Tra le fila dei dipietristi invece, oltre a Raggi, in pole position ci sarebbe Bruno Galvani, ben visto dal sindaco Dosi.

PROVINCIA, CORRENTI E STRASCICHI
Se Atene piange Sparta singhiozza. Massimo Trespidi dopo le elezioni nazionali si troverà due pesanti gatte da pelare: la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Se il partito della Meloni vanta già tre iscritti – e si parla di un prossimo ingresso  – pari quindi agli esponenti del Popolo della Libertà, sembra pacifico che la nuova formazione aspirerà a una rappresentanza in Giunta. Sergio Bursi è in odore di avvicinamento ai Fratelli, ma bisognerà vedere se il tutto sarà ben bilanciato. In casa Lega Nord, invece, pare che il problema stia tutto nelle lotte intestine tra correnti e negli strascichi della campagna elettorale e delle candidature effettive e mancate. Ecco perché pare che si stia facendo largo – rassicurazioni sarebbero già state date al diretto interessato – l’ipotesi di una sostituzione in corsa tra un esponente leghista (Parma? Dosi?) e Manuel Ghilardelli, sindaco di Ziano.

 scrivania@labatusa.it

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