IL TROLLEY DELL’AMORE

A Piacenza c’è una donna che gira con un trolley pieno di vibratori e oli stimolanti al gusto cannella. Si dà appuntamento nelle case delle interessate (un po’ come le riunioni della Just, solo che le creme non sono per le mani), usa il marito come “cavia erotica” e fa felici quegli uomini che preferiscono la Playstation alle mutande di pizzo.

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TESTO: EMANUELA GATTI; FOTOGRAFIE: FACEBOOK

Un articolo simile è già uscito tempo fa sul Corriere Padano, ma può darsi che a qualcuno sia sfuggito. In città c’è una donna piacentina che si chiama Daphne, ha 36 anni, è felicemente sposata con due figlie, porta un bel caschetto nero e gira la città con un trolley rosa. Il suo nome è soprattutto un programma: Daphne Vibrante. “Ho cominciato per gioco, ero in piena crisi con mio marito e col mondo intero. Avevo voglia di ridere. Vedevo le mamme davanti a scuola e ascoltavo i loro discorsi, cosa preparo da mangiare a mio marito, cosa ha preso tuo figlio in italiano, e così ho pensato di dare un po’ di brio a queste famiglie presentando i miei amici vibratori”. Vibratori custoditi in quel trolley che per Daphne è diventato un oggetto indispensabile. Dopo le prime riunioni con donne sempre più entusiaste e con il passaparola davanti a scuola e al catechismo, in palestra e dalla parrucchiera, il “verbo” di Daphne si è diffuso. E lei si è evoluta: non solo vibratori, ma ha ideato anche 13 comandamenti di cui parla con le sue seguaci. Il primo? “Io mi amo”. In pratica funziona così: se si vuole fare una serata meno noiosa delle altre la si contatta, si chiamano le amiche, si fissa una data e si decide in quale casa trovarsi, un po’ come accade per le riunioni della Just, solo che le creme non sono per le mani – la prescelta dovrà gentilmente dire al marito di andare al bar con gli amici per un paio d’ore e il gioco è fatto.

ORMONI IN FILA ALL’UFFICIO POSTALE

Daphne apre il trolley e si comincia a parlare di sesso, di sessualità, di coppia, di misure, di piacere intimo, di biancheria, di mariti che piuttosto che fare l’amore con le consorti guardano Elisa di Rivombrosa su Rai Premium o assemblano galeoni in legno davanti a Gigi Marzullo. Le donne, che in media hanno 35-40 anni, si scambiano opinioni, si confidano con lei perché con lei sono a loro agio. “Ho fatto riunioni anche a gruppi di donne con figlie tutte maggiorenni – dice Daphne alla Batusa – ed è stupendo vedere madre e figlie insieme che ridono come delle matte senza pensare oh mio Dio, ma anche tu fai sesso?”. Col trolley aperto sul tavolo del salotto si parla di sesso senza tabù. “Una volta a tavola con i miei ho detto: il mio modo di trattare la sessualità è talmente fine che potrei andare in chiesa a parlarne…”. Ovviamente all’inizio c’è stato qualche problema: “C’è chi mi diceva: ma vendi peni? E mi rideva in faccia. Io sono testarda. Il fatto è che mi sono innamorata di quello che stavo facendo, non dei prodotti che presentavo, ma di quello che potevo trasmettere alle persone”. Insieme ai vibratori ci sono anche tutta una serie di gadget sessuali da sperimentare con il partner o da soli: oli afrodisiaci per massaggi alla fragola e alla cannella, lucidalabbra per il sesso orale al cioccolato speziato, piume per stuzzicare la pelle del marito in slip bianco che russa accanto alla moglie da 25 anni, profumo ai feromoni (non si sa mai che in fila in Posta dietro di te ci sia uno sottovento che capta l’ormone).

VIBRANO ANCHE LE PAPERE

“I prodotti che ho scelto per la mia attività – prosegue Daphne – tendono a non escludere nessuno, tranne il volgare, o almeno quello che per me è volgare. La mia priorità è rispettare tutti. Come ho sempre detto, vorrei andare a fare corsi prematrimoniali accanto ai preti”. Dalle riunioni Daphne è passata anche agli “Eventi vibranti” in locali pubblici, come bar, discoteche e pizzerie. Le signore si prenotano, mollano i figli ai consorti in cambio di un calcetto nel fine settimana e vanno da Daphne. Lei le intrattiene al microfono estraendo i numeri della lotteria: in palio ci sono toy sessuali con annessi “compitini” in modo tale che le donne possano lavorare su se stesse. “Inizialmente chiedevo la carità ai locali, in molti mi hanno chiuso la porta in faccia, altri non rispondevano neanche ai miei messaggi. Alcuni mi hanno detto secondo te io nel mio locale faccio vedere quelle cose? Ho spiegato tante volte che le “cose” sono oggetti molto tranquilli: candele che diventano olii da massaggio, lucida labbra speciali, lecca lecca doppi, oli commestibili, palline per la ginnastica del pavimento pelvico oppure cose più ironiche come la papera o le mutande vibranti. Che c’è di male? Tra un’insalata di pesce, una pizza ai quattro formaggi e una birra si può fare!”.

STRANEZZE

Manco a dirlo, oltre il passaparola da pianerottolo, a darle una grossa mano è stato Facebook, dove c’è sia il profilo personale sia la pagina a lei dedicata. Si possono vedere tutti i prodotti che si porta nel trolley, con annesse descrizioni e le immagini delle serate che testimoniano il grande successo che sta avendo Daphne. Si sa che le donne parlano di sesso e dei loro amanti in un modo molto preciso, mentre gli uomini sono più concisi con gli amici: è molto più importante avere in mano un joystick della Playstation piuttosto che una mutanda in pizzo. “Dopo la prima riunione – dice Daphne – ho cominciato a lavorare su altri argomenti e tutti i temi che nascevano erano frutto di esperimenti fatti su me stessa e sul mio adorato marito. Il lavoro che ho iniziato per scherzo alla fine mi ha salvato il matrimonio”. Già, il marito. Quello di Daphne è una specie di cavia erotica (nella vita c’è di peggio, nota degli uomini della Batusa). Ma i fidanzati e i mariti come reagiranno alla vista della propria donna con in mano un vibratore rosa a quattro velocità con bracci per stimolare clitoride e perineo, lubrificante alla vaniglia, olii commestibili per massaggi  e mutanda vibrante? Beh, forse potrebbe venir loro un po’ di ansia da prestazione per il timore di poter essere sostituiti a breve (e alla grande). Oppure si potrebbero entusiasmare: potrebbe uscire il rinomato orgoglio da maschio italiano. L’uomo contro la macchina. “Devo ringraziare gli uomini. Inizialmente alcuni negavano la possibilità di andare alle mie riunioni alle proprie donne, alcuni pensavano che volessi sostituirli. Adesso partecipano agli incontri oppure spingono le loro compagne perché vengano”. E, metti caso, se una donna non ha un uomo? “Si coccola e si conosce da sola con tutta una serie di oggetti molto delicati e piacevolissimi”. Zitelle, prendete nota. A proposito: qual è la cosa più bizzarra che ti sei sentita dire in questi anni? “Ma che cosa succede se le palline geisha salgono su, su, su, e vanno a finire in gola?”. Il tema della serata era “impariamo a conoscere la nostra signora vagina”. Non ci si conosce e non si vibra mai abbastanza.

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1 Comment on "IL TROLLEY DELL’AMORE"

  1. Articolo molto chiaro e non banale su un tema che molti affronterebbero in modo disgustoso, ho solo un dubbio alla fine: che cos’è il corriere padano?

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