LA NUVOLA DEL GIOSTRAIO

Quando arriva il luna park piove: è la nuvola del giostraio, che terrorizza i nerd e stringe subito amicizia coi tamarri che limonano sul Kiss Express. Il luna park è il regno dei bulli e dei repressi, che giocano ai tappi e vincono strane forme vegetali, autoradio rubate e pesci rossi in fin di vita.

autoscontri

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Uno va al luna park per limonare sul Kiss Express. Non vediamo altri motivi validi per andare al luna park, a meno che non si parli di tamarri e repressi. Allora il discorso cambia, perché  quello è il loro paradiso, il girone dei frustrati e dei pesci in giubbotto di pelle e cresta ingellata. Per studiare la morfologia del tipico soggetto da luna park è indispensabile partire dalla figura da cui tutto ha origine: il giostraio. Il giostraio è quell’essere che fotte la merenda ai compagni di classe indifesi e che a scuola stringe amicizia coi rimandati, quei leader prepotenti dotati di grande carisma e di motorino truccato che infilano la testa nel cesso agli stessi disgraziati che sono rimasti senza merenda. E’ un mondo difficile e il luna park è l’incubo di questi poveri studenti che hanno la sola colpa di non essere come loro. Tutto ha inizio quando a scuola distribuiscono i biglietti gratis per il luna park, piccoli tagliandi di plastica colorata che danno diritto a una cosa gratis sugli autoscontri. A questo punto i nerd si eclissano dietro ai libri di Italo Calvino e i tamarri escono allo scoperto e cominciano il corteggiamento. Alzano la cresta ingellata, dicono “uè zia” e iniziano a sfidarsi tra di loro a chi farà il punteggio più alto col punchingball. Chi vince si prende l’esemplare femmina che intanto sogna di mangiare zucchero filato col più tamarro dei tamarri – si sa, il fascino del bullo spesso è irresistibile per le ragazzine che poi crescono e sposano i notai. Più volte sei stato segato e più possibilità hai di fare colpo sulla più carina della classe. E il luna park è il teatro perfetto per fare conquiste. Ormai il tamarro è amico del giostraio e la compagnia è formata. Arriva il luna park e piove, perché a Piacenza è sempre stato così. E’ la nuvola del giostraio. Ma non sarà certo qualche goccia d’acqua a fermare i funkytarri.

CHE PALLE, MEGLIO MIRABILANDIA

Arrivano in gruppo, vestiti tutti uguali, ridono per niente, sghignazzano, fanno casino, si spingono tra loro e mettono in mostra le loro canottiere. Fumano molto e partono dall’autoscontro. Quando li vedono arrivare i padri di famiglia che sono obbligati dalla moglie ad accompagnare il figlio su quell’automobilina maledetta tremano e stringono forte la mano del bambino. Poi chiudono gli occhi e iniziano a prendere botte dai tamarri, che vanno sull’autoscontro in due (senza casco) e si siedono sulla carrozzeria e non sul sedile perché evidentemente fa più figo. Quindi, dopo aver rovinato un paio di famiglie, i tamarri si dirigono in gruppo verso le montagne russe e quando scendono dicono “che palle raga, vuoi mettere con quelle di Mirabilandia?”. Quindi vanno al tiro a segno, tirano giù qualche barattolo e regalano il pupazzo alla ragazzina che se la tira con le amiche. A questo punto sono pronti per limonare e – mentre i nerd stanno pescando cigni di plastica – vanno fino in fondo: Kiss Express. Casualmente tamarro e compagna si ritrovano seduti uno accanto all’altro. L’affare inizia a girare e quando scende il telo si rivela il grande miracolo dell’amore al tempo del bullismo. Quindi scendono, si toccano il pacco e raccontano tutto agli amici. Quando escono picchiano qualcuno e incrociano il secondo tipico esemplare da luna park: il represso.

VUOI L’ADRENALINA? VAI IN VIA ROMA A URLARE “VIVA L’IKEA!”

Il represso va al luna park col golf sulle spalle e punta subito il gioco dei tappi, dove vince strane forme vegetali e autoradio rubate. Beve birra calda e fa centro con gli anelli per vincere pesci rossi che muoiono il giorno dopo. Fa un giro sul Tornado, finge di divertirsi, si perde nella casa degli specchi e fa il brillante con le ragazzine (ma qui interviene il tamarro con altri 125 amici che gli dicono “cazzo guardi cazzo sei cazzo vuoi” ed è costretto a mollare il colpo). E’ infelice, fa una vita triste, da impiegato postale, e invece di attaccarsi alla bottiglia si attacca al calcinculo. Quindi si dedica all’autolesionismo e si lancia dallo scivolo con un tappeto sotto al culo. Fa un po’ pena, è abbastanza ridicolo, ma non contento si concede il bis sulle montagne russe. Quindi torna a casa, va a letto e il giorno dopo torna a mettere timbri e a firmare raccomandate. E’ difficile capire perché certa gente si diverta tanto a pagare per rischiare l’infarto sull’ottovalente. Dicono che sia per via dell’adrenalina, ma se uno vuole l’adrenalina può sempre andare in via Roma a urlare “viva l’Ikea!” e a cantare l’inno della Padania. E’ completamente gratis e se sei è fortunato puoi anche prendere una bottigliata sulla nuca. Comunque non siamo qui per giudicare. Piuttosto godetevi il luna park che arriverà a Piacenza a maggio – ovviamente accompagnato dalla pioggia – e che sarà sistemato in viale Malta. Parcheggiate a Quarto, prendete l’ombrello, andate dietro la questura e sfidate tamarri, repressi e alpini con la cirrosi epatica fino all’ultimo giro di giostra.

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