INDOVINA CHI?

Pare che Katia Tarasconi conosca benissimo Sam e tutti gli altri personaggi del gioco che spopolava negli anni ’80, almeno a giudicare dai suoi post su Facebook in cui non fa mai nomi e citazioni. Ci chiediamo se fa lo stesso anche in ufficio, quando chiede se c’è qualche “individuo” disposto a fare una fotocopia. 

INDOVINA CHI TARASCONU

Pare che l’assessore al Commercio del Comune di Piacenza conosca benissimo Sam e tutti gli altri personaggi di “Indovina chi?”. Anzi, a giudicare dai suoi ultimi post pubblicati su Facebook l’amministratrice pubblica di Palazzo Mercanti dev’essere stata una specie di campionessa del gioco che spopolava a metà anni ’80, quello in cui bisognava fare domande come “ha la barba?” o “ha gli occhiali?” per indovinare il nome del personaggio di turno. Sembra proprio che la renziana amica di Roberto Reggi preferisca restare sul vago piuttosto che fare nomi e citazioni. Prendiamo la frase pubblicata sul suo profilo di Facebook poco prima di Pasqua, quella che ha creato qualche fraintendimento e che ha obbligato Katia Tarasconi (ops!) a intervenire per spiegarne il significato: “Ci sono persone molto sole a cui la vita purtoppo non ha sorriso che sfogano la loro solitudine nel dare contro al mondo intero. Mi fanno molta tristezza e auguro loro di poter trovare un giorno un pó di serenità”. Qui alla Batusa, per una serie di circostanze che abbiamo spiegato nel pezzo pubblicato il giorno dopo (vedere per leggere), avevamo pensato che la frase fosse riferita ai critici della Tarasconi, mentre altri hanno dato interpretazioni diverse.

IL LUNA PARK DIVENTA “UN EVENTO SPECIFICO”

Sulla bacheca della Tarasconi si è scatenato il dibattito e l’assessore è dovuta intervenire per fare chiarezza, ma anche nel secondo post è stata piuttosto generica: “Calma ragazzi! Era un pensiero positivo. Se qualcuno ci legge qualcosa di personale o negativo… é una sua scelta”, dove non si capisce chi è quel “qualcuno”. Ma la Tarasconi non si è fermata qui e nella serata di sabato ha affrontato di nuovo l’argomento con un altro post: “Cari amici di FB, leggo ora alcuni articoli che sono stati pubblicati in rete e che si permettono di interpretare un mio post come riferito a persone o eventi specifici. Trovo fantascientifico e abbastanza incredibile che qualcuno possa decidere per me a chi o a che cosa una mia personale e generica riflessione è riferita. Ciò detto, riprovo ad augurare a tutti una serena Pasqua :)”. Ora, siamo sicuri che quando la Tarasconi parla di “alcuni articoli” non si riferisce alla Batusa, dato che se così fosse ci avrebbe certamente citato, e poi noi siamo solo un blog e non facciamo articoli. Invece, quando dice “riferito a persone o eventi specifici”, non si capisce perché la Tarasconi non faccia il nome di chi l’ha criticata e non dica “luna park” in maniera diretta. Stesso discorso quando parla di “qualcuno” che possa decidere per lei. D’accordo, ma che sembianze ha questo qualcuno? Quali sono le sue generalità? Insomma: chi è?

MA E’ CACCIATORE!

Ci chiediamo se anche nell’ufficio di Palazzo Mercanti la Tarasconi parli senza fare nomi. Magari senza chiamare le persone “coso” o “ehi tu”, ma la vediamo mentre chiede “c’è qualcuno che può farmi una fotocopia?”, oppure “c’è qualche persona che può passarmi quella pratica?”, o ancora “esiste qualche individuo disposto a fare una telefonata per me?”. Con gli altri assessori che per capire di chi stia parlando iniziano a domandarle “è alto? Ha gli occhiali? Ma è Cacciatore!”.

scrivania@labatusa.it

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