GIGIRIZZI

Paolo Baldini, caporedattore del Corriere della Sera, ricorda il play boy piacentino sulla Batusa.

gigi rizzi bicchiere

Mentre i piacentini passavano le domeniche in Trebbia, Gigi Rizzi (anzi, Gigirizzi) trasformava la sua vita nel capolavoro di un amore. Paolo Baldini, caporedattore del Corriere della Sera, racconta il play boy piacentino.

TESTO: PAOLO BALDINI PER LA BATUSA; FOTO: INTERNET

Per tutta l’Italia Gigi Rizzi (anzi, Gigirizzi tutto insieme) era una bandiera. Il più fortunato degli italiens che amavano la Costa Azzurra. Accadde tutto in un’estate rovente di fine anni Sessanta. Il suo flirt con Brigitte Bardot  – come ha scritto Giangiacomo Schiavi nel suo “Ho ammazzato Gigi Rizzi” – fu un altro Sessantotto, senza molotov e senza barricate. La sua bandana, il suo fazzoletto al collo, il suo sorriso impunito divennero i simboli di una gioventù che si divideva tra mondanità e contestazione. “Brigitte era la più bella, la più sensuale”. Lui aveva 24 anni, noi eravamo cronisti adolescenti in cerca d’autore. Lui era uno dei disinvolti ragazzi di Saint-Tropez che era riuscito a trasformare la sua vita nel capolavoro di un amore, noi passavamo le domeniche in Trebbia. A Piacenza lo si vedeva raramente, nonostante le radici sparse tra Rdb e Libertà. La sua vera casa era a Genova.
Ma in fondo era meglio così: per noi quel ragazzo piacentino che frequentava la Madrague, il Papagayo e l’Esquinade e sfidava Gunter Sachs, ex marito di BB, era una suggestione invincibile, un modello di spensieratezza. Appunto: una bandiera. E di lui sapevamo tutto dai giornali popolari. Più tardi, nell’età delle prime malinconie, l’ho conosciuto meglio. Era simpatico e ricordava a fatica quell’estate ruggente “Non ho mai capito se fosse lo charme o la mia sfrontata esuberanza a rendere tutto facile e possibile in quel mondo surreale cercato con forza anni prima, dopo i racconti degli amici genovesi”. Ironizzava sulla sua spavalderia, viveva in Argentina, appartato. Aveva scelto una nuova compagna, i figli, i nipoti. Di quegli anni dorati gli restava un’ombra di tristezza negli occhi. Amava anche Piacenza, “avrei voluto portarci BB, non fu possibile, ma ci mancò poco”.

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2 Comments on "GIGIRIZZI"

  1. Natalino Molinari | Luglio 2, 2013 at 5:23 pm | Rispondi

    ho avuto il piacere di conoscere Gigi in un’estate di ormai mille anni fa’, era una persona simpatica, gran signore e ottimo conversatore…ma quel che piu’ piaceva a noi piccoli seguaci di un mondo che ormai non c’e’ piu’ erano le bellissime donne che aveva conosciuto e continuava a conoscere, una tra tutte ovviamente B.B…..<Ciao Gigi sei sempre stato per tutti noi un mito…adesso sei LEGGENDA.Natalino

  2. Gran simpatico e simbolo di una vita spensierata e godereccia. Peccato, avendolo conosciuto di sfuggita, non averlo frequentato di più …..non solo per le donne, ma per il leggero e raffinato modus vivendi. D’altronde cosa c’è di più profondo della superficialità!!!!….diceva Wilde.

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